Nella
storica piazza Navona,
luogo d’eccellenza e tradizione, fra gli antichi palazzi, la chiesa di
Sant'Agnese in Agone e la splendida Fontana dei Fiumi - ideata dal Bernini nel
1651 - si è riaperto il mercatino natalizio.
E’ la più bella piazza barocca di Roma
capitale e occupa la pista dell'antico "Stadio di Domiziano", (Circus
Agonalis, dal latino agonis, giochi), del quale ha conservato perfettamente la
forma rettangolare allungata dell'arena. Lo stadio fu fatto costruire da
Domiziano forse già prima dell'86 d.C. per servire ai giochi atletici greci da
lui particolarmente apprezzati, ma che i Romani non amavano, considerandoli
immorali.
Nel
Rinascimento veniva allagata per lo svolgimento di giochi d’acqua che consentivano
all’aristocrazia prima, e poi anche alla plebe, di trovare divertimento e
ristoro durante la calura estiva.
Dopo le tante polemiche, le bancarelle
erano già tornate l’anno scorso nella piazza.
Ma ai romani ed ai turisti, dopo tre
anni di assenza, il mercatino per la Befana non era molto piaciuto: pochi
stand, scarso intrattenimento, atmosfera diversa e un po’ forzata. E quest’anno
lo spettacolo non sembra cambiare molto.
Quasi la metà dei banchi sono andati
alla nota famiglia dei Tredicine, ma non solo perché questi hanno ormai una
tradizione consolidata in quella fiera, ma soprattutto perché gli altri
esercenti non si sono dimostrati molto interessati.
Il mercatino di Natale di Piazza
Navona, tra una critica e l'altra, è ripartito comunque sabato 8 dicembre,
giorno dell'Immacolata, e durerà fino all'Epifania.
Per questa edizione 2018 ci sono anche
tre stand che racconteranno i sapori e le tradizioni del territorio di
Amatrice. In vendita, oltre naturalmente ai prodotti enogastronomici, anche
l'artigianato locale, per sostenere, ancora una volta, la loro terra, le loro
tradizioni, il loro valore culturale, turistico, agroalimentare.
Poi, come sempre, dolciumi, croccanti,
zucchero filato, giochi per bambini, palloncini e l’immancabile giostra con i
cavallini: il rito si rinnova fin dal 1860.
Pochi gli stand dedicati al presepe,
alle capanne, ai personaggi e agli accessori. Mancano quelli completi,
monumentali e artistici di qualche anno fa.
Qualche banchetto per l’albero, per gli
addobbi e le decorazioni natalizie, per l’artigianato e le solite baracche
dell’anacronistico tirassegno. Dalle oltre cento postazioni di una volta, ora
non ce ne sono nemmeno la metà.
Particolare attenzione è riservata alla
sicurezza, dopo i recenti accadimenti internazionali: transenne, fioriere
antisfondamento, esercito, carabinieri, municipale in vari angoli della piazza.
Tutto, comunque, appare ridimensionato,
il tono generale è alquanto dimesso, non si respira più l’aria semplice, ma
coinvolgente di un tempo.
Il Natale di piazza Navona non è più
quello di una volta, quello che nei filmati d’epoca si fa apprezzare e
ricordare con tanta nostalgia e commozione.
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