Si
visita il borgo antico e si incontrano pastori, contadini, fabbri, arrotini,
fornaie che impastano il pane, balie che allattano i neonati bambini ed
osterie. Tutto a grandezza naturale e in abiti e strumenti ciociari.
Tra
quelle stradine ripide, quegli archi, quei muri antichi, quei piccoli
sampietrini scivolosi per la pioggia e quegli angoli silenziosi e suggestivi,
si vive la magia di un piccolo paese, vestito di presepe. Ma in modo del tutto
logico, disinvolto, autentico e normale, perfettamente integrato con in una scenografia
a cielo aperto, che più naturale non si può, calato in un pezzo di storia
medioevale.
Il
Presepe etnografico più lungo e figurato del Lazio, accompagnato dalla musica
degli zampognari, rivive ogni anno nel periodo natalizio a Serrone - tra
Paliano e Piglio, 738 metri s.l.m., 3000 abitanti - nel borgo addossato alla
parete rocciosa del monte Scalambra, da cui si gode un panorama completo della
valle sottostante. Importanti ritrovamenti archeologici hanno portato alla luce
resti di ville rustiche di età imperiale romana.
Il
centro storico, lungo il quale si articola la diffusa rappresentazione,
presenta tutte le caratteristiche del paese di origine medioevale, con le sue
rampe, le sue pietre e le scalinate, ancora oggi ben conservate, che ne
testimoniano le radici.
L’impatto
scenografico di quell’allestimento presepiale, cui manca solo la parola, è sorprendente
e unico nel suo genere. Un’opera d’arte che merita di essere percorsa e attraversata,
più che visitata, per vivere un’atmosfera affascinante e romantica che fonde,
senza stridere, epoche e culture diverse. Un tuffo nel passato e nella
tradizione, in una specie di grande, lungo e largo teatro naturale che non si
smette di ammirare e di applaudire.
(Alfredo Laurano)
(Alfredo Laurano)
N.B. A Serrone, oltre al magnifico Presepe Etnografico, nel mese di luglio si svolge la Sagra della Patacca e della Passerina: la Patacca è una tagliatella fatta con acqua e farina, piatto antichissimo e delizioso, mentre la Passerina è un vino bianco secco, ottimo per accompagnare i tradizionali piatti della Ciociaria.
Poi, c’è anche la strada e la sagra del vino Cesanese.
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