Tonnellate di odio, di rancore, di insulti,
di istigazione alla violenza, di pratiche persecutorie, di stolking e di
bullismo viaggiano da tempo, indisturbate, sull’impalpabile mondo del Web e
sono del tutto reali, pericolose e nocive e, come tali, perseguibili per legge.
Chi ne è colpito può denunciare, querelare, citare in giudizio, o ignorare, se
ci riesce, per non essere ulteriormente coinvolto.
Ma quella realtà rimane, è vera, oggettiva e
concreta da quando la Rete ha dato nuova linfa, nuovi spazi e nuove paternità
anche all’infinito mondo degli imbecilli e dei malvagi.
Dall’imberbe adolescente al nonno beat, dal
giovane rampante alla casalinga stanca, dall’acchiappone al ciarlatano, dal
narciso al megalomane, dall’onesto al criminale, dalla perpetua alla escort
d’alto bordo. Chiunque può esibirsi nel suo più genuino o falsissimo splendore.
Se ne parla con disgusto tutti i giorni nei
media, nei talk, nelle famiglie, nelle scuole. Ognuno può raccontare le sue
esperienze, il suo caso personale, le sue tristi disavventure e, magari,
cercare aiuto.
Si cerca di combattere o circoscrivere il
fenomeno, ma con scarsissimi risultati. Il potere del Web è assoluto e
totalizzante, non teme confronti, è quasi inattaccabile.
Molti però sostengono che, al contrario di
quanto fin qui detto, i rapporti di scambio, di amicizia, di stima e di affetto
- e in qualche caso d’amore, quando non c’è inganno o premeditazione per
secondi scopi - che si sviluppano sui social, non sarebbero mai autentici come
quelli di “c’eravamo tanto odiati”, perché sono fasulli, fittizi, eterei e "virtuali".
Virtuali perché non ci conosciamo di persona,
perché, al massimo, ci vediamo, ma non ci tocchiamo.
In verità, sono comunque reali perché esistiamo,
pensiamo, parliamo, ascoltiamo le nostre voci, le nostre percezioni, ci scambiamo
sensazioni, riflessioni, come in un normale rapporto umano.
Le chat erotiche, o casarecce, per esempio,
lo confermano, perché svolgono un profondo ruolo in questo senso e in questa
direzione: attrazione, seduzione, eccitazione sono del tutto autentiche e
reali. Il sesso on line spesso eguaglia quello live, anche perché immune da
fatiche, da gravidanze e malattie.
Dietro quel display, batte pur sempre un
cuore, c’è una vita, una personalità, un modo d’essere che, alla lunga, non si
può non disvelare.
Con molti limiti spazio-temporali, certo, ma
con un indubbio vantaggio: la libertà di espressione, la spontaneità,
l'autenticità, l'autonomia culturale che ci caratterizza e che condividiamo.
È una proficua conoscenza, un'amicizia a
distanza, senza riserve mentali o condizionamenti di sorta, che ci fa andare
dritto nella via dell'anima, per scoprirne l'essenza, chi siamo, che pensiamo,
cosa vogliamo o chiediamo alla vita.
È un po' come l’approccio a una diversa
cultura, come entrare e viaggiare in un altro spazio, da scoprire da inventare.
O come conoscere un autore attraverso le sue
opere, i suoi libri, i suoi quadri, i suoi pensieri: Dante, Leonardo,
Michelangelo, Kant, Mozart, Leopardi non li abbiamo mai visti o toccati di
persona, ma ne conosciamo a fondo il relativo mondo, il loro essere, il loro
peso, il loro testamento.
O come, ancora, il sacramento della
"confessione" dei Cristiani o la psicanalisi spontanea, senza il sofà
e l’analista, che ci costringe a guardarci dentro e ad esibire, in un certo modo
e con un adeguato pudore, la nostra profonda intimità. E a condividerla.
27 ottobre 2017 (Alfredo Laurano)
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