Si tratta della facoltà di essere a conoscenza
di tutto ciò che è accaduto in passato, che sta accadendo nel momento presente
e che accadrà nel futuro.
Ripassiamo un po' di catechismo.
Onnisciente è l'attributo riferito alla
natura divina. Oltre a perfettissimo e a onnipotente.
Quando eravamo piccoli, solo Dio era
onnisciente - che brutta o strana parolaccia, si pensava - perché la sua
assoluta perfezione escludeva la possibilità di un suo limite, di una sua
qualsiasi ignoranza o scarsa competenza.
Oggi, questo concetto si è molto esteso e
antropomorfizzato e quasi comincia a dilagare, ben al di là del catechismo. E
ha pure cambiato nome, senso e proprietario: "COSI’ SAN TUTTI",
direbbe Mozart!
La tuttologia - prosaico neologismo che lo ha
sostituito - è l'illusione universale del saccente. E' la capacità di
discorrere di tutto lo scibile umano e disumano senza alcuna preparazione
specifica, oltre a trovare una risposta non richiesta a tutte le domande che
nessuno ha mai posto: la scienza della fuffa, per Nonciclopedia.
E’ un'aberrazione della conoscenza, una
manomissione dell'esperienza, una contraffazione della sapienza e anche e, forse,
soprattutto, lo sfruttamento dell'altrui benevolenza.
Al di là del paradosso teologico o filosofico, parlare molto per non dire niente o parlare dell'inutile o parlarsi addosso è diventato quasi un imperativo categorico nella società pirandelliana dell'apparenza, oltre che una moda, una tendenza creata e sostenuta dai media e dalla tecnologia: fa vendere, fa profitto, fa audience, inventa star e grandi opinionisti, nasconde l'ignoranza ed esalta vanità, narcisismo e presunzione.
Al di là del paradosso teologico o filosofico, parlare molto per non dire niente o parlare dell'inutile o parlarsi addosso è diventato quasi un imperativo categorico nella società pirandelliana dell'apparenza, oltre che una moda, una tendenza creata e sostenuta dai media e dalla tecnologia: fa vendere, fa profitto, fa audience, inventa star e grandi opinionisti, nasconde l'ignoranza ed esalta vanità, narcisismo e presunzione.
Scienza e natura a parte, c'è ancora
differenza fra vero e verosimile?
A guardare la politica, l'economia, il
linguaggio e la comunicazione sembrerebbe di no. Non è vero ciò che è vero, ma è
vero ciò che sembra.
Ognuno ha la sua verità, basta saperla
raccontare e farla "apparire" come tale.
Dopotutto, anche il mondo del virtuale assai
spesso si ammanta di reale.
Così è, se vi pare. Se vi pare vero!
17 gennaio 2015 (Alfredo Laurano)
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