In Grecia, la situazione è drammatica e la popolazione è allo
stremo.
Disoccupazione di massa, salari bassi e pensioni tagliate, aumentata
la tassazione, non c’è lavoro nei cantieri e nell’edilizia. Non esiste quasi
sanità pubblica e stato sociale: migliaia di persone che hanno perso il lavoro
non vi hanno più accesso e sono costrette a rivolgersi a strutture e ambulatori
di volontari che visitano tutti e distribuiscono farmaci gratuiti.
I mercati sono quasi vuoti, si compra poco cibo per risparmiare, moltissimi
bambini sono malnutriti. Case e scuola sono un problema. Tantissimi prelevano
ai bancomat, per paura, i pochi soldi rimasti.
Le misure di austerity imposte dalla Troika (UE, BCE, FMI), hanno
messo da tempo in ginocchio l'economia greca, provocando l'aumento della povertà,
a livelli senza precedenti, e il caos politico e sociale, con rivolte di piazza.
I greci hanno perso il sorriso, la gioia di vivere e di danzare il
sirtaki.
E ora sperano in Syriza, il partito di sinistra radicale, guidato da
Alexis Tsipras, che propone un programma di riforme e misure drastiche di
riduzione e rinegoziazione del debito pubblico greco, con la fine delle misure
di austerity imposte dall'Europa.
E’ il vento del possibile cambiamento, che fa paura ai mercati e
agli euro-criminali, come dice Ferrero di RC: “vogliono uccidere nella culla il governo di Syriza per continuare a
strozzare i popoli”.
Mettiamoci in linea o in cerchio, con le mani sulle spalle del
vicino, e prepariamoci, magari insieme agli spagnoli di Podemos, a ballare il
Sirtaki con il nuovo Zorba il Greco, per far nascere l’Europa dei diritti e delle
persone, non solo delle banche, dei ricatti e dei mercati.
Forza Zorba, forza Tsipras!
22 gennaio 2013 (Alfredo
Laurano)
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