Chi può giustificare il massacro di Parigi
che non è stato solo un barbaro atto terroristico, ma un attentato alla libertà
di stampa e di pensiero?
Come è possibile accettare che qualcuno possa essere
ammazzato per una battuta, una vignetta che manifesti un pensiero ritenuto
blasfemo?
La prima condanna - lo si dice da tempo, un
po' troppo retoricamente - deve venire da parte di quel mondo islamico - che,
con semplificazione giornalistica definiamo moderato - che deve dissociarsi con
forza da chi, come l’Isis o Al Qaeda, predicano e diffondono la cultura del
terrore.
Un obbligo ormai dovuto, a prescindere: come se noi italiani
"moderati", di fronte a un fatto di sangue o un attentato, dovessimo,
ogni volta, premettere di non essere mafiosi o fascisti o brigatisti.
Quella dell’occidente laico, o di altro credo
religioso, sembra scontata e naturale. Tutta la stampa internazionale ne dà
conto oggi su tutte le prime pagine dei giornali e dei TG.
L’orrore si diffonde facilmente e spesso, insieme
all’emozione e al dolore, annebbia la ragione.
Attenzione, allora, a non cadere nella aritmetica
equazione, nel sillogismo quasi apparecchiato e servito alla tavola del troppo
facile buon senso.
Non è demonizzando l'Islam che si esorcizza
la paura e si allontana una realtà che ha radici molto più ampie e profonde. Non
possiamo e non dobbiamo identificare e sovrapporre islamismo e fondamentalismo.
Né ignorare la complessità storico-culturale del mondo islamico e le tante
occasioni storiche che hanno visto proprio quei Paesi islamici nel Mediterraneo
condividere arte e commercio, esportare cultura e aprire verso altre civiltà.
Ne abbiamo infinite testimonianze.
Dobbiamo, però, combattere convintamente ogni
forma di integralismo e di intolleranza da qualsiasi parte provenga. Proprio
per questo è inaccettabile l’ondata islamofoba che sta strumentalmente
prendendo il via dalla strage di Parigi. Confondere l’Islam con il terrorismo è
il migliore regalo si possa fare ai tagliagole dell’Isis e alla sua propaganda.
Ed è quello che stanno facendo le destre in tutta Europa.
Una volta, ma in parte ancora oggi in altre
parti del mondo, tali comportamenti venivano dai Romani e dai Cristiani. O
erano prerogativa dei monarchi, della Chiesa e del papato che punivano streghe
ed infedeli.
Fanatismo e bigottismo sono e sono sempre
state le cause prime di ogni strage di persone e di pensiero.
Ma, come aveva scritto ieri il Financial
Times: “E’ sbagliato provocare i musulmani: il giornale satirico parigino ha
peccato di “stupidità editoriale” attaccando l’Islam e fermandosi poco prima
degli insulti veri e propri, al limite dell’offesa e della derisione”.
Anche
questo, che non giustifica minimamente gli assassini, non va fatto se non altro
per rispetto delle altrui credenze ed opinioni.
8 gennaio 2015 (Alfredo Laurano)
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