Sembra così convincente! Detto da lui, e con
cotal passione, appare quasi miracolosamente vero: “Ce l’abbiamo tutti, ce l’hanno
data in dono quando eravamo piccoli ed era un regalo così bello che l’abbiamo
nascosto come fanno i cani con l’osso. E molti di noi l’hanno nascosto così
bene che non ci ricordiamo più dove l’abbiamo messo.”
Ma, anche se non la troviamo in un angolo, in
un ricordo o in un cassetto, è bello credere o far finta che esista per
davvero.
Forse, la felicità che Benigni ci invita a
non smettere di cercare equivale alla speranza.
A quella speranza che ci consola e ci
incoraggia, ma che spesso ci inganna e ci delude.
Quella speranza che ci fa scambiare milioni
di auguri e di promesse, soprattutto in queste ore, secondo un rito antico che
rinnova un’illusione a tutti necessaria: a chi soffre, a chi ha fame, a chi sta
male, a chi è disperato e provato negli affetti. A chi ha e a chi non ha, a chi
è, ma vorrebbe essere. A chi ci crede e a chi trascina l’esistenza.
“Ti auguro tanta salute, tanta gioia, tanta pace." O, per alcuni, tanto successo e tanto denaro. O, come dice l’inascoltato papa, auspichiamo
la fine di ogni guerra, di ogni tragedia, di ogni orrore.
Nessuno ci vieta di sognare, di fantasticare, di immaginare la scomparsa della follia umana. “La speranza non costa niente…finirà ‘sto calendario e quarcosa cambierà. Semo ricchi de volontà.”
Nessuno ci vieta di sognare, di fantasticare, di immaginare la scomparsa della follia umana. “La speranza non costa niente…finirà ‘sto calendario e quarcosa cambierà. Semo ricchi de volontà.”
Ma, anche se la speranza è un prestito fatto
alla felicità, o un sogno fatto ad occhi aperti (Aristotele), o una trappola
inventata dai padroni (Monicelli), dobbiamo augurarci, con le sagge parole di
Mandela, che le nostre scelte riflettano sempre le nostre speranze, non le
nostre paure.
O tenere
sempre aperto il negozietto di Rodari: “se io avessi una botteguccia, fatta di
una sola stanza, vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza. Speranza a
buon mercato! Per un soldo ne darei ad un solo cliente quanto basta per sei. E
alla povera gente, che non ha da campare, darei tutta la mia speranza senza
fargliela pagare”.
“…E anche se lei (la felicità) qualche
volta si dimentica di noi, noi non ci dobbiamo mai dimenticare di lei, fino
all' ultimo giorno della nostra vita! (Benigni)
1 gennaio 2015 (Alfredo Laurano)
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