Non
bastavano i tifosi olandesi che qualche giorno fa, a Madrid, per divertimento e
originale passatempo, hanno sbeffeggiato e umiliato alcune mendicanti,
lanciando loro monetine, come mangime per piccioni, costretto a fare flessioni
e dato fuoco a banconote che le stesse poverette dovevano cercare di prendere e
salvare a mani nude.
Né,
quegli altri barbari, sempre olandesi, sempre travestiti da pseudo tifosi, che
hanno devastato mezza Roma e la Barcaccia qualche mese fa. Ci infuriamo,
protestiamo, condanniamo, ne facciamo un caso internazionale, tra tante parole
di sdegno e riprovazione delle istituzioni.
Ma
gli infami non finiscono mai. Sono sempre in libertà, esportano la propria
malvagità, non hanno confini, circolano indisturbati nelle nostre città.
A
Roma, altri esseri immondi - stavolta tifosi dello Sparta Praga, ma poco
importa - hanno urinato addosso a una donna che chiedeva l'elemosina, prostrata
a terra, a ponte S. Angelo. Tra chi passava, chi guardava e chi girava la testa
dall'altra parte, senza intervenire. Qualcuno ha anche sorriso, gustandosi lo
spettacolo.
Apatia
e colpevole indifferenza davanti a una scena che fa rabbrividire e che dovrebbe
suscitare totale indignazione. Un'immagine che andrebbe stampata in manifesti
enormi e affissa ovunque, per far conoscere un ripugnante esempio di vergogna
umana.
La
logica che guida questa gentaccia che deride, che mortifica, che disprezza, è
la stessa che animava i nazisti che giocavano con le proprie vittime nei campi,
che le uccidevano al tirassegno, che si esaltavano nella cultura del sangue e
della violenza pura, come nei circhi dell’antichità.
Un’essenza ibrida di imbecillità
e bestialità primitiva che avvolge e deforma ogni presunta definizione di
civiltà.
21 marzo 2016 (Alfredo Laurano)
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