Facce impaurite, spaventate. Alcuni
piangono o cercano conforto in un abbraccio, in una mano tesa, mentre il fumo
dei lacrimogeni si alza ovunque. Altri sembrano diventati adulti nel giro di
qualche giorno. Sguardi già induriti dall'esperienza accumulata durante la
marcia verso una libertà e un luogo che nessuno ancora conosce.
Sono
pezzi di futuro del mondo sparsi lungo quella striscia blindata che separa
Grecia e Macedonia. Bambini che loro malgrado continuano ad essere protagonisti
della tragedia dei migranti. Oltre la barriera che separa i due paesi, ce ne
sono almeno 2500.
Migliaia di persone sono ancora accampate a
Idomeni, alla frontiera tra Grecia e Macedonia che, all’indomani degli scontri,
rimane chiusa.
Ieri la polizia macedone ha respinto con
gas lacrimogeni le centinaia di rifugiati che si sono scagliati contro la
recinzione chiedendo l’apertura delle frontiere.
Le condizioni di affollamento stanno
portando a carenza di cibo, di rifugio, di acqua e igiene. Le tensioni stanno
creando e alimentando la violenza e facendo il gioco dei trafficanti.
Sono circa 30mila i migranti bloccati in tutta la Grecia che sperano di poter continuare il loro viaggio verso nord, ma non è difficile prevedere che, visto che gli altri paesi non li vogliono, alzano barricate e chiudono le frontiere, saranno dirottati verso l'Albania, da dove, probabilmente, arriveranno via mare sulle coste italiane, in Puglia.
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