Grazie alla Legge Severino e a un collegio di giudici buonisti
e molto comprensivi, Berlu è stato assolto in Cassazione dalle sue marachelle
concussorie e postribolari, anche se in primo grado era stato condannato a
sette anni da una spietata corte, sicuramente composta "da ultras
dell'Inter, da Veronica Lario, da Fini e da Travaglio" - come dice Crozza.
Sull'altra sponda del Tevere, il buon samaritano Francesco,
sempre più amato e popolare e consapevole del proprio magistero di rinnovamento
e riparazione della Chiesa, sorprende la Curia e i conservatori clericali e
annuncia - forse con una punta di sano narcisismo, un Giubileo straordinario,
dedicato alla misericordia.
Se quel soggetto, appena assolto, ha legato per un ventennio
il suo nome e le sue gesta nefande alla politica personale e all'edonismo di
Stato e ha condizionato e mortificato la vita degli italiani, penso sia più che
giusto e legittimo che Francesco voglia "timbrare" un suo
meritatissimo Giubileo.
Forse l'ha fatto anche per carità cristiana verso quel
"fratello" peccatore, assolto dai tribunali, ma non da Dio, nella
speranza che possa trovare la certezza del perdono nell'Anno Santo, quando
fedeli di tutto il mondo arriveranno in pellegrinaggio a Roma per ricevere
l’indulgenza plenaria, ovvero la cancellazione delle pene previste per i
peccati commessi.
Magari insieme all'altro megalomane in toga rossa, cardinal
Bertone, che, per magia o per miracolo, potrebbe aprire i suoi infiniti spazi
residenziali (dieci volte quelli abitati del sobrio pontefice) a qualche
disperato pellegrino, offrendo tartufi e champagne, come ha fatto alla sua
festa, tre mesi fa....
Allora sarà un Anno veramente Santo, non solo d'Expo.
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