Nelle culture pagane l'arrivo della primavera viene
festeggiato ogni anno quale periodo di rinnovamento e di fertilità e viene
rappresentata tramite l'allegoria del ritorno di Persefone (i Romani la
venerarono col nome di Proserpina), dopo il suo soggiorno negli inferi.
Secondo alcune tradizioni, questa
resurrezione della natura dopo il lungo inverno è anche "Festa degli
alberi", così cari alla mia amica Filomena Soldano, detta Lella, che li
abbraccia con amore.
Il Ratto di Proserpina di Bernini Galleria Borghese Roma |
Secondo il mito, Proserpina era la figlia prediletta di Giove e Cerere,
dea della prosperità.
Plutone, il dio delle tenebre, preso dalla sua bellezza, si invaghì di lei e la chiese in sposa a Giove, che
acconsentì.
Era un mattino sereno, il Sole illuminava ogni cosa e
Proserpina insieme ad altre ninfe si divertiva a correre sui prati ricoperti di
rugiada.
Improvvisamente, un boato terribile lacerò l'aria, la terrà si
spaccò e dal baratro balzò fuori Plutone su un cocchio nero trainato da quattro
cavalli nerissimi.
Plutone era un dio bello e vigoroso e dallo sguardo triste ed
era venuto sulla terra per rapire Proserpina la quale, presa dallo sgomento,
cominciò ad urlare e a dimenarsi senza riuscire a fuggire dalla stretta del dio
degli inferi.
Prima di entrare nel grembo della terra la ninfa riuscì a
lanciare un ultimo grido di aiuto alla madre Cerere, un urlo talmente forte che
montagne, boschi e prati fecero eco alla sua voce.
Il Ratto di Proserpina c.s. |
Cerere per il dolore abbandonò i campi, causando la carestia,
mentre Giove intervenne trovando un accordo con la mediazione di Mercurio:
Proserpina avrebbe trascorso nove mesi con la madre favorendo l’abbondanza dei
raccolti e per i restanti mesi dell’anno, quelli invernali, sarebbe rimasta con
Plutone all’inferno.
Il ritorno di Proserpina sulla
terra, dopo l'inverno, porta quindi alla rinascita dei fiori, dei frutti e delle piante:
nasce così la Primavera.
21 marzo 2015 (Alfredo Laurano)
21 marzo 2015 (Alfredo Laurano)
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