A Manduria, di
Primitivo non c’è solo il celebre rosso doc, di grande struttura e alta
gradazione alcolica (14°), vino corposo e di colore vellutato con riflessi
violacei.
Oggi, si scopre che,
di altrettanto primitivo, ma nella sua accezione peggiore, c’è anche l’esercizio
di una violenza a ruota libera, che anima le schifose gesta di una banda di
annoiati bulletti di un paese, che dorme sulla sua imperdonabile omertà.
Quasi tutti
minorenni, ignoranti, farabutti privi di scrupoli morali, credono che
provocare, umiliare, torturare e picchiare un essere umano, fino a condurlo
alla morte, sia un bel gioco ricreativo, un diversivo, una forma di svago, un
divertente passatempo.
Questi giovani
bastardi delinquenti, che non sanno cosa sia il dolore altrui, la sofferenza,
la paura, hanno a lungo segregato in casa e spinto in uno stato di confusione e
disorientamento, un uomo di sessantasei anni, che soffriva di disagi psichici,
sottoponendolo a infinite sevizie. Una forma di inaudita crudeltà e di totale assenza
di umanità e di normale sensibilità.
Il poveretto,
Antonio Stano, detto “lu pacciu” (pazzo), deceduto poi in ospedale, era stato
trovato dagli agenti di polizia in stato di profonda prostrazione e solitudine,
dopo essere stato, ripetutamente, deriso e malmenato, legato ad una sedia, dalla
quale, probabilmente, non si muoveva da giorni, costretto quindi a non
alimentarsi.
Nei video diffusi su
Whatsapp - e visti con compiaciuto sarcasmo da moltissimi cittadini di
Manduria, senza parlarne o denunciare -
i perfidi aguzzini della "Comitiva degli orfanelli" (era il
loro nome d'arte) si sono filmati mentre colpiscono la vittima con calci, pugni
e bastonate; mentre lo deridono, lo umiliano, lo offendono e gli sputano
addosso. Si sentono bestemmie e frasi di scherno. Si distingue, chiaramente,
anche la voce disperata, i lamenti e le pressanti richieste di aiuto a polizia
e carabinieri della vittima del branco.
Le ricorrenti scorribande
nella sua misera abitazione, ma anche in strada, secondo alcuni vicini di casa,
sembrano aver avuto inizio, molti anni fa, forse, sin dal 2012.
Nel paese degli
indifferenti, tutti sapevano, ma nessuno interveniva: “lu pacciu” non esisteva
per la comunità, per i servizi sociali e per il servizio di igiene mentale. Mai
nessuno si era occupato di lui. Nessuno che non fosse la banda dei 14 ragazzini
criminali, otto dei quali sono ora in carcere, in considerazione che i relativi
nuclei familiari hanno dato prova di incapacità di controllarli e di educarli.
Chi ha visto le
scene riprese, le ha definite “in stile arancia meccanica”, il film cult di
Stanley Kubrick sulla violenza di un gruppo di giovani che, quotidianamente,
commettono azioni criminali, in cerca di forti emozioni.
Stesse scene di
brutalità gratuita, tra estorsioni di denaro, risate, ghigni, insulti e
aggressioni animalesche, contro un uomo terrorizzato, inerme e indifeso, privo
di amicizie e incline all'isolamento. La vittima ideale, insomma, del bullismo
declinato in tutto il suo splendore, nella sua più maligna, sconcertante
espressione.
Il legale che quei
bruti difende, forse etilicamente strafatto di Primitivo autoctono, ha tenuto a
precisare che gli indagati "sono
tutti bravi ragazzi, dispiaciuti e provati, normalissimi studenti di liceo,
nati e cresciuti a Manduria, in contesti familiari a modo, figli di
commercianti, impiegati pubblici".
Personcine “per
bene”, quindi, e di buona famiglia e di sani principi, che volevano solo
scherzare e distrarsi un po’, ma, per puro caso, hanno un po’ esagerato, hanno compiuto incredibili atrocità e azioni degradanti, fino a cancellare la
dignità di una persona, fino ad ammazzarla.
Pensa se quelle
bestie umane, quelle carogne, anziché “per bene”, fossero state “per male” (Alfredo Laurano)
Vedi filmato: https://www.youtube.com/watch?v=EH1SA9hKnM8
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