sabato 4 maggio 2019

PRIMITIVE NEFANDEZZE


A Manduria, di Primitivo non c’è solo il celebre rosso doc, di grande struttura e alta gradazione alcolica (14°), vino corposo e di colore vellutato con riflessi violacei.
Oggi, si scopre che, di altrettanto primitivo, ma nella sua accezione peggiore, c’è anche l’esercizio di una violenza a ruota libera, che anima le schifose gesta di una banda di annoiati bulletti di un paese, che dorme sulla sua imperdonabile omertà.
Quasi tutti minorenni, ignoranti, farabutti privi di scrupoli morali, credono che provocare, umiliare, torturare e picchiare un essere umano, fino a condurlo alla morte, sia un bel gioco ricreativo, un diversivo, una forma di svago, un divertente passatempo.
Questi giovani bastardi delinquenti, che non sanno cosa sia il dolore altrui, la sofferenza, la paura, hanno a lungo segregato in casa e spinto in uno stato di confusione e disorientamento, un uomo di sessantasei anni, che soffriva di disagi psichici, sottoponendolo a infinite sevizie. Una forma di inaudita crudeltà e di totale assenza di umanità e di normale sensibilità.

Il poveretto, Antonio Stano, detto “lu pacciu” (pazzo), deceduto poi in ospedale, era stato trovato dagli agenti di polizia in stato di profonda prostrazione e solitudine, dopo essere stato, ripetutamente, deriso e malmenato, legato ad una sedia, dalla quale, probabilmente, non si muoveva da giorni, costretto quindi a non alimentarsi.
Nei video diffusi su Whatsapp - e visti con compiaciuto sarcasmo da moltissimi cittadini di Manduria, senza parlarne o denunciare -  i perfidi aguzzini della "Comitiva degli orfanelli" (era il loro nome d'arte) si sono filmati mentre colpiscono la vittima con calci, pugni e bastonate; mentre lo deridono, lo umiliano, lo offendono e gli sputano addosso. Si sentono bestemmie e frasi di scherno. Si distingue, chiaramente, anche la voce disperata, i lamenti e le pressanti richieste di aiuto a polizia e carabinieri della vittima del branco.

Le ricorrenti scorribande nella sua misera abitazione, ma anche in strada, secondo alcuni vicini di casa, sembrano aver avuto inizio, molti anni fa, forse, sin dal 2012. 
Nel paese degli indifferenti, tutti sapevano, ma nessuno interveniva: “lu pacciu” non esisteva per la comunità, per i servizi sociali e per il servizio di igiene mentale. Mai nessuno si era occupato di lui. Nessuno che non fosse la banda dei 14 ragazzini criminali, otto dei quali sono ora in carcere, in considerazione che i relativi nuclei familiari hanno dato prova di incapacità di controllarli e di educarli.
Chi ha visto le scene riprese, le ha definite “in stile arancia meccanica”, il film cult di Stanley Kubrick sulla violenza di un gruppo di giovani che, quotidianamente, commettono azioni criminali, in cerca di forti emozioni.
Stesse scene di brutalità gratuita, tra estorsioni di denaro, risate, ghigni, insulti e aggressioni animalesche, contro un uomo terrorizzato, inerme e indifeso, privo di amicizie e incline all'isolamento. La vittima ideale, insomma, del bullismo declinato in tutto il suo splendore, nella sua più maligna, sconcertante espressione.

Il legale che quei bruti difende, forse etilicamente strafatto di Primitivo autoctono, ha tenuto a precisare che gli indagati "sono tutti bravi ragazzi, dispiaciuti e provati, normalissimi studenti di liceo, nati e cresciuti a Manduria, in contesti familiari a modo, figli di commercianti, impiegati pubblici".
Personcine “per bene”, quindi, e di buona famiglia e di sani principi, che volevano solo scherzare e distrarsi un po’, ma, per puro caso, hanno un po’ esagerato, hanno compiuto incredibili atrocità e azioni degradanti, fino a cancellare la dignità di una persona, fino ad ammazzarla.
Pensa se quelle bestie umane, quelle carogne, anziché “per bene”, fossero state “per male” (Alfredo Laurano)


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