Nulla sarà più come prima.
Salvini, premier virtuale, trionfa, bacia il rosario e ringrazia la Madonna.
La Lega è il primo partito d’Italia.
La sua (attesa) vittoria, ben oltre il 34 per cento, unita al crollo del M5S, praticamente doppiato e staccato pure dal PD, crea un distacco di circa 17 punti tra i due partiti della coalizione.
In un anno, il Movimento è evaporato, ha perso il mantello-ombrello dell'onestà e si è praticamente dimezzato, fagocitato dal felpato, devotissimo capitano.
Paga gli effetti di un accordo innaturale, sempre in bilico e incalzante, che lo avvolge come una tentacolare e soffocante piovra e lo costringe alla difensiva, alla continua replica e ai distinguo, contro la prevalente volontà della sua base che in buona parte guarda a sinistra.
Troppo per non essere destabilizzante.
Troppo per non cambiare i rapporti di forza e gli equilibri del potere.
27 maggio 2019 (Alfredo Laurano)
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