Oggi, 25 maggio, l'Unità torna in edicola per un giorno,
firmata da Maurizio Belpietro: un numero straordinario per evitare la decadenza
della testata. Belpietro, attualmente
alla guida de La Verità e di Panorama, non si può certo definire un 'uomo di
sinistra'.
Ha detto che ha accettato la proposta dell’editore perché: “in tempo di crisi di giornali, mi è
sembrato giusto salvare una testata, che altrimenti rischia di sparire. Di
certo non ho nessuna intenzione di fare il direttore dell'Unità, testata di cui
peraltro non condivido molte delle cose che vengono pubblicate".
Ma il comitato di redazione del giornale non la prende bene
ed esprime una netta presa di distanza rispetto alla scelta dell'editore. In un
comunicato, parla di ultimo affronto alla storia del quotidiano fondato da
Antonio Gramsci, un gesto gravissimo, un insulto alla tradizione politica di
questo giornale e della Sinistra italiana, prima ancora che una violazione
delle norme contrattuali.
L'Unità, giornale sopravvissuto al fascismo, in mano ad un
direttore da sempre apertamente schierato con la parte più conservatrice della
politica italiana e più volte alla guida di giornali di proprietà di Silvio
Berlusconi, che a l'Unità e ai partiti della sinistra non hanno mai risparmiato
insulti e campagne d'odio.
E’ una gravissima profanazione della storia gloriosa di un
grande giornale libero, che ha sempre lottato per valori agli antipodi delle
idee che Belpietro ha sostenuto in tutta la sua vita professionale. Una violenza
culturale e politica inaccettabile.
E’ come se “il Corriere dei Piccoli” fosse firmato da
Erode.
O i manuali di storia e di scienza raccontati e spiegati da
Mago Otelma o Paolo Fox.
25 maggio 2019 (Alfredo Laurano)
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