sabato 4 maggio 2019

L’EPOPEA DEGLI INVINCIBILI SCONFITTI SOLO DAL DESTINO: LA TRAGEDIA DI SUPERGA


Erano le 17.02 di mercoledì 4 maggio 1949 e da allora, sono trascorsi settant’anni esatti. Don Tancredi sentì solo il rombo dell’aereo che s’avvicinava: non ci fece quasi caso, ne passavano tanti su quella rotta. Anche Amilcare Rocco, muratore che abitava a pochi passi dalla Basilica, sentì quel rumore: il solito, pensò. Ma si fece sempre più assordante. E finì con un tonfo e un boato. Amilcare uscì di casa, si mise a correre insieme con qualche contadino che era già per strada, diretto verso il fuoco che veniva da dietro la Basilica.
Quando arrivarono al bastione, videro la carlinga di un aereo infilzata nel muro.
Don Tancredi era già lì che s’aggirava fra i resti. «Le maglie del Torino, le maglie del Torino» urlò uno, tirando su gli indumenti granata con cucito lo scudetto.
Perché su quell’aereo che la mattina era decollato da Lisbona, dopo un’amichevole contro il Benfica per l’addio del capitano Francisco Ferreira, viaggiava il Grande Torino, la squadra dei record, degli invincibili.
E’ morto il Toro, disse qualcuno.
Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola: era la formazione. Allora non c’era la “rosa” e gli undici erano undici e s’imparavano a memoria, come le poesie a scuola. Dal ’43 al ’49 vinsero sempre lo scudetto.

Storie di altri tempi, di un calcio pulito fatto di passione, entusiasmo e sentimento che non c’è più. Di calciatori eroici che facevano sognare tifosi e comuni cittadini, senza guardare al business, al facile guadagno.
In tutto, morirono 31 uomini, calciatori, dirigenti, giornalisti ed equipaggio, che volavano sul Fiat G-212 della Avio Linee Italiane. Il giorno dei funerali, quasi un milione di persone scese in piazza a Torino per dare l'ultimo saluto ai giocatori.
Così scrisse Indro Montanelli, sul Corriere della Sera: "Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto in trasferta".

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