Bella
Italia, amate sponde…
Tutti l’amiamo, tutti la vogliono, tutti la visitano,
soprattutto gli stranieri che l’adorano. Scoppia di arte, di storia, di cultura
e tradizione, esibisce monti, mari, valli, fiumi, laghi e bellezze naturali.
Lo
diciamo sempre e senza un filo di retorica: l’Italia è un grande, articolato e
incredibile museo a cielo aperto, dappertutto: al nord, al centro, al sud e
nelle isole. In ogni regione, città, paese o borgo c’è qualcosa da vedere, da
scoprire, da apprezzare, c’è fascino e stupore. In ogni sasso rivive un po’ di
Storia, in ogni luogo si celebra la natura, si spiega la geografia, si tramanda
la cucina regionale, si racconta il territorio e l’opera dell’uomo. Non a caso
è così diffusa la sindrome di Stendhal.
Ma
come si vive? Come si sta?
Secondo
lo studio realizzato da “La Sapienza”, che ha valutato alcuni parametri
essenziali, come lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale,
popolazione, servizi pubblici e scolastici, sistema salute, tempo libero e
tenore di vita, la qualità della vita nelle 110 province italiane è ottima nel
nordest e nei piccoli centri: Bolzano è sempre prima, seguita da Trento e
Belluno.
Roma
precipita di diciotto posizioni: dal 67° all'85° posto della classifica. Ma,
per chi ci abita, ci vive e ci lavora, non è certo una novità: traffico, smog,
scarsa manutenzione della città, buche stradali, alberi che crollano, rifiuti
nelle vie: la capitale paga per il degrado evidente di cui è vittima.
Ma
se Roma piange, anche Venezia (dal 41° al 62° posto) e Firenze (dal 37° al 54°)
non ridono molto. Milano (55°) e Torino (78°) sono più o meno stabili.
Senza
variazioni rispetto allo scorso anno Napoli, in terzultima posizione, e Palermo
(al 106° posto). Fanalino di coda Vibo Valentia. Qui, il pianto è costante.
Elevato
il calo anche a Bari (dal 96° al 103° posto). La qualità della vita è
peggiorata anche a Catanzaro (95°), all'Aquila (72°), a Potenza, che ha perso
20 posizioni: ora è 64esima),
Tra
le migliori, al quarto posto Siena, che ha recuperato sette posizioni, seguita
da Pordenone, che passa dalla nona alla quinta, e da Parma. In forte ascesa
Aosta e Sondrio, rispettivamente al 7° e 8° posto, che partivano dal 18° e dal
16° della passata edizione. Decima Cuneo, che ha guadagnato tre posizioni.
Aumenta
il divario Nord-Sud
Nel
2018, si conferma che sfuma sempre più il contrasto Nord-Sud in termini di
buona qualità di vita legata al benessere economico, che si acuisce il divario
fra piccoli centri, in cui si vive meglio, e grandi centri urbani, in cui la
vita è invece sempre un po' più difficoltosa. Vedi il crollo di Roma.
La
tendenza, sembra, al miglioramento.
In
generale, nelle province italiane si vive un po' meglio. Sono infatti 59 su 110
quelle in cui la qualità della vita è risultata buona o accettabile. I
risultati migliori li ottengono le piccole città: quella ideale ha mediamente
100 mila abitanti.
Quasi,
quasi vado a vivere in campagna, dove c’è la rugiada che mi bagna e il gusto ci
guadagna. Ma intanto sto in città e non mi piace più… che bella era la mia
gioventù. (Alfredo Laurano)
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