Da tempo hanno
ucciso l’Unità, ma ogni tanto la riuccidono di nuovo, per esser certi che non
possa risuscitare insieme a una moribonda Sinistra, che un tempo rappresentava.
Lele
Mora vuole L'Unità'. Lo ha annunciato, pubblicamente, in TV, su Retequattro:
diventerà ufficialmente il direttore del quotidiano. Si, proprio quello fondato
da Antonio Gramsci nel 1924.
Ci
aveva già provato, qualche tempo fa, un’altra bona, la Santa-deché, ma senza
successo.
Ora
ci prova uno che ha il busto del duce sulla scrivania e il suo ritratto alla
parete.
Uno che, sicuramente, affiderebbe, con piacere magno, gli editoriali al
suo amichetto palestrato, verniciato di tatuaggi anche su tempie, piedi e gambe,
che risponde al nome di Fabrizio Corona, dopo aver più o meno risposto – come
lo stesso compagnuccio Lele – alla giustizia.
Povero Gramsci, il tuo
giornale, il tuo nobile pensiero in mano a un gaudente neofascista che si
definisce, però, mussoliniano!
Uno che nel corso della sua vita è salito agli onori delle cronache per gossip
di bassa lega e per le sue dichiarazioni sul fascismo da operetta ("ho le
suonerie fasciste sul cellulare") oppure per le minacce al programma
Annozero di Santoro ("spero vengano i fascisti a spaccarvi le gambe")
Fa
accapponare la pelle il solo pensiero, che l'Unità, che versa in condizioni
disastrose, venga acquistato da un conclamato fascio-bancarottiere come Lele
Mora, nota maitresse del berlusconismo e della sua corte dei miracoli,
coinvolto in una lunga serie di schifezze che lo hanno fatto finire in carcere.
Uno che, condannato per evasione fiscale, bancarotta fraudolenta, spaccio di
droga e favoreggiamento della prostituzione e messo da qualche buon prete (Mazzi)
a fare servizio sociale, per vent’anni ha usato la cocaina come merce di
scambio con escort e uomini di potere.
Uno
che, come ricorda Globalist, ha permesso a molte mezze tacche dello gossip set
televisivo di sfiorare il suo lato B in cerca di visibilità. Insomma una specie
di cortigiana a tutto tondo, che esprime tutta la volgarità, l’atonia e
l’idiozia del Paese.
Ora
questo viscidissimo personaggio da fumetti erotico-scandalistici manifesta
l'interesse di acquistare uno dei più grandi quotidiani della storia di questo
Paese:
“La Sinistra non ha più un
organo di stampa che la rappresenti nell'attuale scenario politico, si rende
necessario ricreare il pluralismo di pensiero, in quanto condizione
imprescindibile per riportare il nostro Paese ad una visione della vita
democratica e libera.”
E
lo farebbe Lui? Tutto, assai divertente se non fosse tragico.
Ma
forse, per fortuna, è solo un grande bluff!
16 novembre 2018 (Alfredo
Laurano)
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