Se n’è inventata un’altra, anzi - non lo
sapevo ancora - siamo già alla terza
edizione: la lotteria a favore dei profughi e dei senzatetto.
Dopo i bagni, il servizio di barbiere,
l’invito alla Cappella Sistina, i pranzi di Natale, il ricovero per la
partoriente in strada e tanto altro, Francesco continua a stupire la gente, a
spiazzare una Curia tradizionalmente immobile, a sconvolgere riti e
cerimoniali.
Quanti regali, anche molto particolari,
riceve in qualità di papa, nel corso delle continue udienze, negli incontri
ufficiali o nei suoi viaggi in tanti paesi del mondo?
Dalla pizza a forma di cuore, al crocifisso
con la falce e martello donato dal presidente boliviano Morales; alle bottiglie
di olio e di vino, ai libri antichi; dai palloni e magliette di importanti
calciatori, ai dipinti e argenti preziosi; dai tappeti, agli orologi; dal pane
a forma del continente africano, a una mitra fatta di pelle di pecora, per
poter esser sempre un "vescovo con l'odore delle pecore", offerta al
Papa, a Nairobi, dal missionario e vescovo di origine italiana che regge la
diocesi keniana di Malacar.
E che ci faccio con tutta questa roba,
anche preziosa? - si sarà chiesto l’umanissimo Bergoglio, come un qualsiasi
cittadino dotato di buon senso e di praticità. Non la posso usare, non la posso
indossare, non la posso conservare nell’armadietto personale o nella soffitta
dei ricordi. Quindi, va sprecata, dimenticata. Perché non riciclarla e
permettere a qualcuno di utilizzarla e ad altri di averne un piccolo vantaggio?
E allora, come fanno spesso le piccole
parrocchie di quartiere e di paese, mettiamo tutto in palio nella lotteria di
beneficienza, con biglietti a dieci euro, venduti presso la farmacia vaticana,
gli spacci annonari e i bookshop dei Musei Vaticani.
Doni che gli sono stati fatti, quindi, e
che ha voluto ridonare, con un valore aggiunto a quello originale. Benedizione
compresa.
Tutto il ricavato, come già detto, a favore
dei profughi e dei senzatetto.
L’estrazione ha avuto luogo in questi
giorni e molti, immagino, saranno soddisfatti. Soprattutto, chi ha vinto la
Ypsilon, o il Rolex, o la bicicletta.
Acquistare o donare un biglietto è stato un
piccolo, ma concreto gesto per far circolare e condividere una semplice forma
di solidarietà, cui Francesco ci sta semplicemente abituando.
5 febbraio 2016 (Alfredo Laurano)
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