Ancora una volta, l’arte ha rischiato di
soccombere sotto il peso delle scelte commerciali.
Il grande Murale di William Kentridge,
realizzato sulle sponde del Lungotevere, stava per essere fagocitato e nascosto
dalle bancarelle dell'estate romana. Le stavano montando proprio davanti a
Triumphs and Laments, un fregio lungo 550 metri, tra Ponte Sisto e Ponte
Mazzini. Dalla street art allo street food.
C'erano voluti anni per progettare e
realizzare l'opera, ottenuta attraverso la pulizia e la rimozione della patina
biologica, lasciata dagli agenti atmosferici sul travertino dei muraglioni. Su
quelle pietre, l'artista sudafricano ha disegnato o, meglio, “scoperto”, la
Lupa, Romolo e Remo, Pasolini, Anita Ekberg nella Fontana di Trevi della Dolce
Vita e i bombardamenti di San Lorenzo, per rendere omaggio alla città eterna.
Ottanta le figure alte oltre 10 metri, ottenute con l'utilizzo
dell'idropulitrice al posto della vernice, che ricostruiscono alcuni momenti
della storia di Roma.
A seguito di un ripensamento delle
preposte autorità comunali e di governo, gli stand di abbigliamento,
oggettistica e gastronomia saranno per fortuna spostati, per lasciare campo
libero all’artistico murale, organizzando in quell'area solo eventi culturali.
L’opera era stata inaugurata di recente,
in occasione del Natale di Roma, con una performance itinerante di ombre
cinesi, partita da ponte Sisto.
Una vera e propria processione di uomini,
luci e colori su quello sfondo raffigurante animali e creature mitologiche,
accompagnata da musiche e sonorità etniche, condite da un forte impiego di
percussioni.
Più di 40 musicisti e vocalist di fama
internazionale avevano partecipato all'esecuzione musicale e creato una magica
atmosfera, che collanine, porchetta e salsicce hanno rischiato di deturpare.
(Alfredo Laurano)
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