Tutti pazzi per il Leicester.
Come ho già detto e scritto pochi giorni fa,
da amante dello sport apprezzo molto l’impresa calcistica della squadra
inglese, guidata da Ranieri. Ne parlano tutti, forse troppo, e in tutto il
mondo. E’ uno dei tanti effetti della globalizzazione.
Una sfida epica capace di ribaltare i
valori e di riscrivere favole e graduatorie. Una favola che si fa leggenda, una
specie di miracolo che non si è quasi mai visto nella religione del dio
pallone. Una città di provincia che si dipinge tutta di blu, travolta da
un’onda anomala di piacere e di passione.
Ma
c’è una cosa che proprio non capisco e, forse, non sono il solo.
Centinaia di tifosi italiani, che fino a
qualche giorno o ora prima non sapevano neanche dove e cosa fosse il Leicester,
hanno attraversato quattro Paesi e percorso più di 1500 km in macchina, in
pullman, in aereo per festeggiare la squadra di Ranieri. Hanno invaso le strade
della città, intonando cori per rendere omaggio alla straordinaria conquista
del titolo.
Una fiumana tricolore, da mille a duemila
persone, incurante del fatto che non ci fosse mezzo biglietto a disposizione e
incurante anche del nubifragio che si è abbattuto sulla città, un'ora prima del
match.
La maggior parte di loro, insieme ai tanti
tifosi inglesi, anch'essi rimasti fuori dal King Power Stadium, hanno riempito,
oltre ogni capacità, tutti i pub della zona per gustarsi la partita e birra a
fiumi.
Erano quasi tutti partecipanti all'iniziativa
di "Calciatori Brutti", il sito che aveva invitato i fans italiani, con
l'ormai famosa "macchinata ignorante" ad arrivare in massa a
Leicester. Molti di loro con le maschere dei giocatori di Ranieri - il cui
volto era stampato sulle magliette - e un suo quasi sosia portato in trionfo
nelle vie del centro.
E’ stata, comunque, una giornata memorabile, soprattutto
per i tifosi inglesi.
Stadio tutto esaurito da settimane - i
bagarini hanno provato a rivendere i biglietti a cifre cha hanno superato le
10mila sterline - hanno ascoltato dal vivo Bocelli, a fianco di Ranieri,
intonare al centro del campo "Con te partirò" e "Nessun
Dorma".
Tutti i possessori di biglietto hanno
ricevuto in omaggio una bottiglia della birra partner del Leicester e un buono
per una pizza gratis, circa 30mila.
Resta lo stupore per l’invasione dei giovani
italiani che, squattrinati, rassegnati, senza lavoro e con non pochi problemi
esistenziali, sono andati lì per festeggiare un titolo di altri, praticamente
sconosciuti, per una forma anomala e bizzarra di sportiva solidarietà.
O solo per naturale esuberanza, per fare un
po’ di casino, per vincere la noia e trovare un senso alla propria
frustrazione. O per insulsa voglia di protagonismo.
A meno che, non fossero tutti parenti e amici
del romano condottiero!
8
maggio 2016 (Alfredo Laurano)
Nessun commento:
Posta un commento