Sono quei pusillanimi narcisi che, rifiutando l’impegno e il senso del
dovere, prima del piacere, alleggeriscono il peso della propria inutile
esistenza, vagando tra i richiami della perversione e i fumi delle droghe.
Vivono di un mondo finto e parallelo, di fatto inesistente, in uno stato di
incoscienza permanente, dove le avventure di una mente depravata diventano
allucinazioni, fra false storie e facili obiettivi, tra realtà, finzione e
fantasie bacate.
“E’ l’evoluzione maligna di questa epoca” - aveva detto la fascinosa e onnipresente criminologa
Bruzzone, prima di accettare l’incarico di consulente della famiglia di uno
degli assassini - “In un’epoca flagellata
dall'onnipotenza dell’io si arriva a uccidere per la curiosità di vedere
l’effetto che fa: logica aberrante, siamo alla trasgressione della
trasgressione. E’ il classico omicidio per noia esistenziale”.
E’ sicuramente un delitto assurdo e di una
gravità inaudita, che dimostra quanto sia facile, oggi, dare libero sfogo a
qualunque tipo di impulso, sia sotto l’aspetto sessuale, che sotto quello del
dominio e del delirio di onnipotenza.
Si può fare tutto e il contrario di tutto.
Si può fare tutto e il contrario di tutto.
Chi non
sa come impiegare il proprio tempo ha bisogno di continui e nuovi stimoli,
anche i più malvagi, e non si priva certo di calpestare la vita, le speranze e
i bisogni degli altri. Magari, offrendo a cose fatte un cospicuo risarcimento
economico alla famiglia di chi ha ucciso, per lavarsi la coscienza e
guadagnarsi sconti di pena o una ridicola benevolenza.
Lo dimostrano e lo confermano anche i social
network dove la maggiore e più diffusa attività nei vari profili è scagliare e
moltiplicare l’insulto, la denigrazione, l’offesa e le minacce. Anche se
arrivare a praticare atti violenti, aggressivi e persecutori è qualcosa di
molto più grave e di più estremo, il passo non è poi così difficile o distante.
E’ certamente un aspetto connaturato alla
dimensione umana, la più violenta e primitiva, ed è per questo che l’evoluzione
e le sovrastrutture sociali e culturali ci hanno imposto limiti e regole di
civile convivenza. Per non essere tutti contro tutti, per avere compagni di
viaggio e non solo nemici o antagonisti. Per condividere libertà, valori ed
amicizia.
Per avere diritto alla giustizia, facendo
pagare il giusto prezzo a chi ha scelto il crimine più orrendo.
20 aprile 2016 (Alfredo Laurano)
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