Una
specie di comico alla Zelig o un fenomeno da baraccone? Un apologeta delle fede
fascista o un fanatico imitatore del duce? Una nostalgica macchietta o,
semplicemente, un poveraccio che intrattiene i suoi clienti in allegria?
“Vendola? E’ un gay che ha adottato un
bambino, quindi va impalato e castrato chimicamente”.
E’ una
delle tante frasi shock urlate ai microfoni de La Zanzara, su Radio24, da
Ferdinando Polegato, ristoratore di Pordenone, noto per le sue ruspanti
imitazioni di Benito Mussolini.
In
occasione delle prossime elezioni amministrative, questo pagliaccio folle e
triste, che un po’ fa ridere e molto fa piangere, ha deciso di candidarsi a
sindaco con la lista “Rebalton”.
“Rebalton” significa Italia rovesciata. Siamo
governati da massoni, da mafiosi e da marionette. Sul mio manifesto volevo
scrivere: uccidiamoli alle spalle per alto tradimento. Poi, invece, ho scritto:
mandiamoli in galera per alto tradimento. Qui ci vuole il manganello oppure
facciamo una rivoluzione armata ed è la fine”.
“Oggi
è 25 aprile e ho la fascia a lutto” – aggiunge – “perché non c’è nessuna festa della
Liberazione. E io voglio diventare il sindaco di Pordenone. Anzi, sarò il podestà della città”.
E, per
chiudere in bellezza, l’inevitabile slogan “Viva
il duce” e “Vincere e vinceremo!”
Due passi
nel delirio, tra le pieghe cupe e i guasti della Storia, in preda a uno stato
di permanente allucinazione, che oscilla sul sottile confine fra l’euforia
etilica da alcolisti anonimi e una patologia psichiatrica.
Per
stupire ancora e catturare qualche virile consenso in più, il visionario
candidato in camicia nera ha deciso di imbarcare nella sua lista anche la ormai
famosa pornoprof Anna Ciriani - insegnante di Lettere, sposata e madre di due
figli - già nota alle cronache, qualche anno fa, quando partecipò nuda alla
Fiera dell’Eros di Berlino e per alcune sue immagini di sesso esplicito che
finirono sul web. Sospesa dall’insegnamento, diventò regina di Youtube, facendo
parecchie ospitate in vari programmi televisivi, da Lucignolo a Chiambretti e,
oggi, anche dalla immancabile D’Urso.
Una bella
coppia, non c’è che dire, assortita, originale e appariscente: l’esaltato
irriducibile che si realizza nel mito del superuomo e la ninfomane perversa che
conquista con le sue forme generose e affascina con le sue provocazioni
casarecce.
L’aspirante
podestà e la conturbante figlia della lupa: due veri esibizionisti, forse un
po’ trash e un po’ patetici e teatrali, ma di sicuro effetto sulla scena
elettorale.
Perché,
gnocca e moschetto, è pur sempre un binomio perfetto.
27 aprile
2016 (Alfredo Laurano)
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