Le lunghe notti insonni che nell’ultimo mese hanno vigilato
sui miei dolori vertebrali, tra poltrone, sedute e posizioni strategiche, di
più o meno affliggente sofferenza, mi hanno fatto scoprire altre bizzarre
pagine di trash televisivo che, ove non bastasse la mia fisica pena, hanno
aggiunto ulteriore sconforto mentale, zappingando tra i canali.
Ho così appreso
che su canale nove-Deejay Tv vanno in onda, da tempo, alcune straordinarie
perle di intrattenimento, dove l’ozioso trastullo voyeuristico giustifica,
motiva o forse compensa l’inconsistenza dei temi proposti.
Spero che qualcuno, prima o poi,
senza invocare fragili motivazioni antropologiche o di costume, possa spiegarmi
il senso, il significato e, soprattutto, l’utilità di certi programmi, dove il
vuoto d’autore eguaglia o supera la banalità del racconto.
“Nell'isola di Adamo ed Eva”,
condotto con scoraggiante insulsaggine da Vladimir Luxuria - ormai, solida
regina transgender dell’etere - tutto si svolge secondo la regola del nudo
integrale: un uomo e una donna si incontrano su un’isola esotica, senza veli e
in costumi adamitici. Tra mare, sole, sabbia e rigogliosa vegetazione, si
conoscono, si parlano, si scrutano, fanno amicizia e si confessano. A volte, si
scambiano effusioni.
Ma, come da copione, prima di mettere a nudo le loro
anime, mettono a nudo il proprio corpo.
All’improvviso, arriva un terzo
incomodo che rompe l’eventuale armonia che si è creata e si propone come
alternativa ero-sentimentale.
Inizia una competizione, un confronto di qualità
e affinità - a volte, anche fisico - per la preda da conquistare.
Ovviamente, sempre in totale nudità e sempre con le telecamere alle spalle, discrete e silenziose, a garantire la finta spontaneità dei dialoghi e delle azioni.
Ovviamente, sempre in totale nudità e sempre con le telecamere alle spalle, discrete e silenziose, a garantire la finta spontaneità dei dialoghi e delle azioni.
Alla
fine, ci sarà la scelta e sboccerà l’amore.
Che intrigo, che trama appassionante, che tensione emotiva per l’attonito spettatore!
Che intrigo, che trama appassionante, che tensione emotiva per l’attonito spettatore!
Il filone del "nudo integrale" prosegue idealmente
su “Nudi e crudi”, una vera e propria sfida a mani nude in stile primitivo,
dove un uomo e una donna, novelli Robinson Crusoe che non si sono mai
incontrati prima, si trovano a dover sopravvivere per 21 giorni nei luoghi più
selvaggi e ostili del mondo. Vengono lasciati senza cibo e acqua, senza
utensili, senza fuoco e medicine, e soprattutto senza vestiti, alle prese con
la natura più feroce: freddo, pioggia, pericoli.
Mangiano larve, insetti e,
quando sono fortunati, serpenti e piccoli animali.
Per sopravvivere devono collaborare e unire le forze, potendo
contare solo sull’ausilio di un unico oggetto, che hanno precedentemente scelto.
Superato e dimenticato l’iniziale
imbarazzo del loro primo incontro, quando si sono presentati uno di fronte
all’altro, “come mamma li ha fatti”, devono al loro intuito, alle loro capacità
e alla loro forza di volontà il successo o il fallimento dell’impresa.
Ho letto anche che, per non essere da meno, pure su Real Time,
in “Nuda proprietà”, un’esperta agente immobiliare, accompagna i clienti molto
speciali di una comunità di nudisti della Florida, tra appuntamenti e visite,
sempre senza inutili vestiti, alla ricerca della loro casa ideale.
E in “Nudi a prima vista”, sempre
su Real Time, nel resort di un’isola primitiva, lontano dai “costumi” della
società moderna, i concorrenti - ovviamente nudi - partecipano ad appuntamenti
esotici, alla ricerca della propria anima gemella.
Sempre sul canale 9, pare sia da poco arrivato l’ennesimo
programma senza veli, un altro figlio o nipotino del Grande Fratello: “Undressed”.
Due etero, gay o bisessuali, si
incontrano a letto nudi, pronti a condividere la propria intimità. Hanno 30
minuti a disposizione, per conoscersi e scegliersi. A stimolare l’interazione,
di fronte a loro, una parete luminosa sulla quale vengono proiettate foto
personali e messaggi che spingono all’azione e al dialogo. Al ventesimo minuto,
è prevista la “prova bacio” che serve a dissipare i dubbi sull'effettiva
compatibilità dei due aspiranti.
In principio fu “il Grande Fratello” che, agli albori del
terzo millennio, cominciò ad assecondare gli impulsi voyeuristici di tanti
italiani, fra forzata convivenza, cucina, dispetti e discussioni a base di ignoranza,
confessioni noiose e banali e qualche lite, mostrando qualche accenno di sesso
in diretta o qualche nudo e un po’ di intimità, sotto la doccia o in amplessi,
goffamente camuffati.
Ma il trash, il kitsch, il cult e il pop non finiva lì. Oggi
la TV per esibizionisti e guardoni ha raggiunto livelli ben superiori e al cattivo
gusto sembra non esserci mai fine.
Insomma, il nudo dilaga, i “reality” spopolano e tutto sono
meno che reali.
La fiction si traveste e indossa
la propria sola e finta vera pelle per somigliare ad essi.
Come accade in certe preparazioni di gastronomia - snack,
merendine, patatine e confezioni varie (al sentore di pomodoro, di affumicato,
di formaggio…) - dove si riproducono e si aggiungono, chimicamente, colori,
odori e sapori simili a quelli che una volta erano naturali. E tutto diventa
verosimile e virtuale.
Proprio, come in questa immonda TV spazzatura, rozza e
intollerabile, che solletica gli intimi prudori del malcapitato spettatore.
14 aprile 2016 (Alfredo Laurano)
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