Quest’uomo
fiero di 89 anni è Umberto Lorenzoni, il partigiano Eros.
A Ballarò, ieri sera, sono stati intervistati
numerosi giovani, in età da voto, ben curati, scolarizzati, fichetti e
tecnologici e molti, sicuramente universitari, sul 25 aprile, la Liberazione,
la Resistenza. Nessuno, o quasi, ha saputo fornire uno straccio di risposta
sensata. “Mi cogli impreparato…non me lo ricordo…la festa del Lavoro…la festa
della nonna…in storia non andavo bene, meglio in geografia…Liberazione da chi?
...Siamo nel…1969!
E' semplicemente vergognoso! E’ sconvolgente!
E le famiglie, la TV, la stampa, Internet non
hanno mai comunicato niente, non li hanno informati di cosa accadeva in questo
Paese e in Europa, oltre settant’anni fa?
Non ne hanno mai parlato, o sentito dire per
sbaglio, di stragi, di rappresaglie, di Fosse Ardeatine, anche di fronte a
fatti attuali di cronaca politica e sociale?
Targhe, monumenti, musei, sacrari della
memoria, sequenze di nomi di martiri incisi nel marmo non esistono o non
contano e non li hanno mai visti, in tutt’Italia?
La loro ignoranza è penosa, insopportabile e
ingiustificata!
Se avessi dei figli come questi – ma è solo,
per fortuna, un’ipotesi dialettica – li rinnegherei o li manderei a scuola serale
obbligatoria e li costringerei a mangiare pane e storia tutti i giorni.
Mia figlia, docente precaria da quindici anni
all’Università di Roma, mi conferma assai spesso la dilagante ignoranza che
riscontra e le bestialità che ascolta, con rassegnato stupore, dai suoi
studenti, ad ogni esame. Risposte incredibili e comiche, quasi quanto quelle di
molti politici, altrettanto incolti e impreparati, intervistati dalle “Iene”,
che non sanno nemmeno quando ci fu l’unità d’Italia o Porta Pia, chi sia Vittorio
Emanuele II o Mandela o Gorbaciov, che affermano che nel Regno di Sicilia
c’erano i Savoia. Che ignorano cosa sia l’Isis o dove siano Gaza o l’Ucraina.
Probabilmente, anche il vecchio partigiano Eros
- che, all’età di quegli ignoranti giovani intervistati, ha vissuto sul campo
la drammatica realtà della Resistenza - lo farebbe con i suoi nipoti e
pronipoti.
Anche se ha avuto la forza e la lucidità di osservare,
nonostante le delusione che gli si leggeva negli occhi lucidi, che non è colpa
di loro, ma di quello che imparano dalla comunità, dal loro mondo giovanile,
dalla famiglia, dalle istituzioni.
Non ha un grande futuro quella società che
non ricorda una parte fondamentale della sua storia ed è grave che una scuola,
di qualunque ordine e grado, non sottolinei adeguatamente una data, un fatto, un
avvenimento così importante e fondamentale, da cui nasce la nostra libertà.
Cari giovani pretendete di sapere e imparate
le cose fondamentali per la vostra vita e per la vostra formazione culturale, perché
da certe dimenticanze del passato può sempre rinascere un infausto avvenire.
Ogni tanto, abbandonate smartphone e
messaggini e “informatevi, istruitevi, agitatevi, organizzatevi", citando
le parole di Gramsci.
Sempre
che sappiate chi era costui!
22 aprile 2015 (Alfredo Laurano)
Vedere per credere, vai al link;
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-976078a4-6df8-49d5-9733-2e2192cd8968.html#p=0
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