Ieri sera, in diretta dalla piazza del
Quirinale, è andato in onda lo speciale “Viva il 25 aprile”. Perché le vere
feste si fanno in piazza.
Anche se quelli de “il Giornale” ironizzano
scioccamente che “Raiuno si traveste da Raitre o, se preferite, Raitre trasloca
su Raiuno, perché che il momento è solenne, bisogna ammetterlo. La celebrazione
è “officiata” da Fabio Fazio: una grande serata a rischio retorica”.
Ma sono rimasti delusi, non è andata così.
E’ stata una vera festa popolare, un quaderno
elementare e asciutto di ricordi che da personali diventano collettivi, un
articolato racconto per dire grazie a chi ha combattuto e ci ha liberato e l’occasione
per riparlare di tante persone sconosciute alle pagine di Storia: la Resistenza
fu un fenomeno soprattutto di popolo che si manifestò in varie forme, dalla
lotta armata, alla resistenza passiva di molti civili che non accettarono
l’occupazione tedesca.
La possibile retorica, con buona pace degli
spiritosi “giornalivendoli” è stata sormontata dall’emozione vera, dalla
autentica commozione
Storie di eccidi e di sacrifici, documenti,
letture, testimonianze, canti, ricordi dolorosi: alla luce della ritrovata
libertà, si sono ripercorse simbolicamente alcune tappe della tragedia
italiana. Ma ce ne sarebbero tante, troppe altre.
Marco Paolini da Sant’Anna di Stazzema ha
rievocato con toccante partecipazione l’orribile strage di quegli innocenti.
Roberto Saviano da Montecassino ha ricordato gli eroici combattenti polacchi.
E ancora, Margherita Bui, De Sica, Beppe Fiorello, Toni Servillo, la staffetta partigiana Teresa Vergalli e tanti altri attori che hanno omaggiato alcune targhe, spesso trascurate, che commemorano i caduti della Resistenza. Sul palco anche Francesco De Gregori, Ligabue e Carmen Consoli.
E ancora, Margherita Bui, De Sica, Beppe Fiorello, Toni Servillo, la staffetta partigiana Teresa Vergalli e tanti altri attori che hanno omaggiato alcune targhe, spesso trascurate, che commemorano i caduti della Resistenza. Sul palco anche Francesco De Gregori, Ligabue e Carmen Consoli.
Finalmente, una bella serata da servizio
pubblico, ricca di temi significativi e di momenti di riflessione. Dove la
cruda realtà dei fatti e dei sentimenti non può e non deve lasciare spazio a
fantasie e a vili speculazioni.
26 aprile
(Alfredo Laurano)
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