Da oltre 24 ore la CNN apre i
suoi notiziari, visti in tutto il mondo, con la foto del ragazzo americano
ammanettato e bendato. Ci stanno facendo passare per regime parafascista, dove
la confessione è stata sicuramente estorta, magari, sotto tortura.
Allora, fra pochi giorni,
forse, il sospettato assassino ritornerà negli USA, dove fingeranno di
processarlo, con buona pace dei familiari di Mario Cerciello e del fesso popolo
italiano.
Si, è vero, siamo in uno Stato
di diritto.
Siamo nel Paese delle super
garanzie, dei tre gradi di giudizio, del patteggiamento, dei riti abbreviati e
degli sconti di pena. Non proprio nel Far West, con il cappio in mano, o nel
Cile di Pinochet.
Nessuno è colpevole fino a
condanna definitiva, ma la foto di un omicida reo confesso, con un fazzoletto
sugli occhi, non può fare più scandalo o più schifo di quella di un giovane
carabiniere ammazzato in servizio, con undici coltellate, come conferma
l'autopsia.
Riserviamoci lo sdegno per ben
altre situazioni, assai più gravi e tragiche.
Comunque, vorrei solo sapere
chi ha scattato quella foto "apparecchiata" dell’assassino americano
bendato e, soprattutto, perché l'ha fatto, a chi l'ha consegnata e perché l'ha
diffusa a mezzo stampa, web e social. Non certo per caso o per ingenuità.
Strategia dell’intenzione o
effetto boomerang ordinato dalla CIA?
29 luglio 2019 (Alfredo
Laurano)
Nessun commento:
Posta un commento