I tredici schifosissimi bastardi minorenni
che tre mesi fa, a Manduria, hanno perseguitato, seviziato, umiliato e
ripetutamente torturato, fino alla morte l’anziano pensionato, Antonio Stano,
saranno processati il prossimo 20 settembre.
Questi giovanissimi delinquenti,
ignoranti, farabutti privi di scrupoli morali, che non sanno cosa sia il dolore
altrui e la sofferenza, avevano a lungo segregato in casa e spinto in uno stato
di confusione e disorientamento, un uomo di sessantasei anni, che soffriva di
qualche disagio psichico, sottoponendolo a infinite sevizie. Una forma di
inaudita crudeltà, di totale assenza di umanità e di normale sensibilità.
La banda di bulli annoiati e stanchi
dell’ozio di paese, insieme ad altri tre o quattro di poco maggiorenni, non
hanno consentito a quel poveretto di vivere la sua solitudine, senza offendere
nessuno, senza pesare su nessuno.
Ma la sua scelta, la sua riservatezza, la
sua inconcepibile “stranezza” dava fastidio a quei feroci aguzzini che hanno
trovato il modo di dare un senso alla propria inutile esistenza, inventando il
gioco delle sevizie, delle aggressioni e della paura. Un bel gioco ricreativo,
un diversivo, una forma di svago, un divertente passatempo.
Fatto, però, da personcine “per bene”, di
buona famiglia e di sani principi - come già dissero al momento i loro avvocati
- che volevano solo scherzare e distrarsi un po’.
Ma, per puro caso, hanno appena esagerato, hanno compiuto incredibili atrocità e azioni degradanti, fino a cancellare la
dignità di una persona, fino ad ammazzarla.
Pensa se quelle bestie umane, quelle
carogne, anziché “per bene”, fossero state “per male”.
Dovranno pagare, spero, pesantemente.
Rischiano fino a trent’anni di galera,
dove avranno il tempo e il modo di riflettere sulla propria inconsistenza umana
e, forse, di capire l’orrore che hanno perpetrato.
13 luglio 2019 (Alfredo Laurano)
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