Anche la
Stalingrado d'Italia è caduta.
Nel silenzio e
nell’oblio.
Sesto San Giovanni,
città operaia e di grande tradizione comunista, al ballottaggio ha visto la
vittoria del centrodestra: Roberto Di Stefano -sostenuto dalla lista Sesto nel
Cuore, da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia - ha vinto con il 58,6% la
sfida con la candidata del centrosinistra e sindaca uscente Monica Luigia
Chitto', che si è fermata al 41,4%.
Dopo settant’anni,
per la prima volta dal dopoguerra, a Sesto vince il centrodestra. Qualcosa
vorrà dire.
"Siamo
riusciti ad espugnare la Stalingrado d'Italia, ha detto il neo sindaco di Forza
Italia, ha vinto la gente di Sesto, ha vinto il cambiamento. Ancora non mi
rendo conto di essere nella storia di questa città”.
Manco avesse vinto
una guerra o una battaglia!
Ed è subito festa,
che va in scena - guarda un po’ - in piazza della Resistenza: spumante,
trombette, sirene, canti, slogan, brindisi, per ore e ore nella notte.
Ma il PD, nell’era
triste del liberal-renzismo, dove tramontano miti e tradizioni, dove non c’è
più spazio per valori e per passioni, dove la colpevole indifferenza distingue
e forma un’inetta classa dirigente, dove tutto si rottama e si trasforma in
nulla, dove si allontana il popolo dal voto e dal consenso, se ne è forse
accorto?
O è votato all’estinzione,
rassegnato nel suo solipsismo pernicioso e involutivo?
(Alfredo Laurano)
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