Che cosa
avreste pensato, detto, fatto se quella donna fosse stata vostra madre, vostra
sorella, un’amica o la vostra compagna. Se, entrando in quella stanza dell’Ospedale
S. Paolo di Napoli, l’aveste trovata su quel letto, attaccata a una flebo e
cosparsa, invasa e aggredita da centinaia di fameliche formiche?
Forse avreste
preso il primo medico, la prima infermiera di passaggio e l’avreste sbattuti al
muro o premuti con la faccia sul letto, contro le formiche stesse.
Quella foto, diffusa
da Consigliere regionale dei Verdi, non si può proprio guardare.
È un insulto
alla medicina, al concetto di sanità pubblica, alla dignità di una persona.
È un costoso ticket
che tutti paghiamo alla pubblica inciviltà, un vergognoso biglietto da visita
da mostrare, senza pudore e con normale indifferenza, al mondo della salute,
dell’assistenza e della scienza medica.
Per quanto
tempo quella paziente in cura per choc settico post frattura e sotto antibiotici
è stata abbandonata a sé stessa? Quanto tempo hanno impiegato le formiche per
arrivare a ricoprirla e per cercare di “mangiarsela”, insieme a qualche possibile
goccia, caduta dalla soluzione zuccherina?
Nessuno ha
visto, nessuna sa, nessuno sa spiegarlo. E, come sempre, nessuno è responsabile
di questo ennesimo, assurdo episodio di degrado, di sciatteria e malasanità da
terzo mondo, manco fossimo nella savana tropicale.
Sarà colpa
della camorra e delle criminalità organizzata che, da quelle parti, tutto
controlla, tutto decide, tutto inquina (appalti, servizi, manutenzione),
secondo le proprie scelte e condizioni, fottendosene di quelle dei pazienti?
In passato, avevamo
già visto qualche scarafaggio passeggiare nelle corsie di qualche altro
ospedale (non voglio osare pensare alle cucine e ai magazzini), qualche topo
nei sotterranei degli impianti e qualche malato curato a terra, su una coperta
di fortuna. Ma le mandrie di formiche d’assalto su quella carta moschicida
umana ancora no.
Il direttore
sanitario, di fresca nomina, dichiara di essere esterrefatto e incredulo, come
tutti gli altri operatori sanitari dell’ospedale, che non sanno spiegare l’accaduto,
viste le “regolari pulizie e il continuo controllo dei degenti”.
Vuol dire,
allora, che quelle formiche evidentemente sono da corsa o da “gran premio”, per
essere arrivate in massa dall’incolto giardino esterno, in pochissimi minuti.
E ne devono
aver fatto di strada, visto che la stanza in questione, pare, fosse al quinto
piano!
(Alfredo Laurano)
Nessun commento:
Posta un commento