Malvagità, prepotenza e imbecillità sono contagiose
come tutte le malattie infettive. Dilagano e si diffondono a caso, nel tempo,
come e dove capita.
Le immagini del pestaggio sulla Metro B di Roma le
hanno ormai viste tutti e hanno provocato un senso di schifo e di disgusto in
tanti cittadini e utenti.
Il giovane Maurizio chiede ad altri giovani di
smettere di fumare. Poi si allontana. Qualche istante dopo, alla fermata della
stazione Bologna, gli aggressori-fumatori scendono dal treno e rientrano dalle
porte del vagone dove si trova il ragazzo con la madre accanto.
Un giovane, canotta nera e cappellino, si avvicina,
la madre di Maurizio lo spintona per difendere il figlio, ma finisce a terra.
Poi comincia il massacro: quello col cappelino,
aiutato da un complice, colpisce ripetutamente a calci e pugni il 37enne e
sferra un calcio anche alla madre che da terra cerca di difenderlo ancora. Poi
scendono dal vagone.
Durante l'aggressione la metropolitana poco a poco
si svuota: nessuno interviene e nessuno aiuta Maurizio e sua madre a rialzarsi
dopo la brutale aggressione.
I due teppisti, catturati
poi dalla polizia, hanno dichiarato di essere reduci da un Rave party, nei
pressi della capitale e quindi ben “fatti” di sostanze.
Altra follia, altro sdegno, misto a incredulità,
poco tempo dopo a Fiumicino.
Passeggeri, per quasi un'ora, ostaggio di un altro
delinquente pazzo su un autobus della Cotral, che collega Fiumicino ad Ostia.
Un adolescente, spalleggiato da una baby gang, ha prima infastidito i
passeggeri chiedendo un accendino, poi si è acceso una sigaretta, ha aggredito
violentemente l'autista che gli aveva intimato di scendere e infine ha
danneggiato l'autobus su cui viaggiava.
“Quel ragazzo era indemoniato - ha dichiarato un
testimone - non voleva andarsene. È diventato sempre più minaccioso e
prepotente. Una spinta dopo l’altra, fino a puntare le mani al collo del
conducente, ormai chiuso in un angolo”.
A sottrarlo alla violenza,
sono stati alcuni passeggeri che sono riusciti a far scappare l’autista in
strada. Il suo aggressore lo ha rincorso per qualche metro e poi si è scagliato
contro l’autobus. La porta di ingresso è andata in frantumi. Gli stanno
dando la caccia.
E per chiudere in tristezza, un altro caso di
incredibile follia.
Un Tir travolge un'auto ferma al casello di
Rondissone (Torino) della A4 Torino-Milano per pagare il pedaggio e fugge,
trascinandola per 200 metri: due genitori morti, gravi i tre bambini.
Sulla vettura, una Fiat Idea, c'era un'intera
famiglia distrutta.
Il camionista, arrestato,
era ubriaco e non ricorda nulla.
(Alfredo
Laurano)
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