In attesa del referendum costituzionale, che
prima o poi, bontà sua, si farà, il puffo premier fiorentino, già contestato in
diverse occasioni - a Treviso, Napoli, Taranto, Modena, Catania - si becca
tanti altri fischi anche alla Festa
dell’Unità di Bologna, durante il confronto col presidente partigiano
dell’ANPI. Anche se riesce con disinvoltura a dire che, con il SI al
taumaturgico referendum, caleranno miracolosamente perfino le bollette di luce
e gas!!!
Come il canone Rai, che, di fatto, è aumentato per effetto dell’Iva.
Potere della comunicazione!
“Con noi più lavoro e più diritti”. E chiu
pilu pe tutti, come comiziava Cetto Laqualunque.
Fischi, pernacchie e tanta faccia tosta:
ulteriore prova di quanto sia riuscito a spaccare un grande partito di
tradizione e una Sinistra.
Dopo la batosta elettorale al Comune di Roma,
la legge elettorale di cui tanto si parla in questi giorni, verrà sicuramente
riscritta perché quella attualmente disegnata rischia di far vincere i Cinque
Stelle, all’eventuale ballottaggio. Come appunto è già successo nella capitale.
Ma
non sarà per iniziativa e volontà di Renzi, che finge di volerla, ma su
apparenti richieste di Napolitano e opposizioni di varie provenienze. E lui
sarà costretto, suo malgrado, salvando la faccia, o se volete, il culo.
Si arriverà, come per caso, a partorire un
sistema che farà governare ancora il centrodestra insieme al centrosinistra,
con equa spartizione di poteri e di poltrone. A meno che il M5S non faccia il
pieno del 51%, cosa assai improbabile,
soprattutto, dopo la bagarre romana e il gioco sporco dei perdenti e dei tanti
avversari.
"A
forza di volere più sinistra si finisce come Bertinotti che mise fine al
Governo dell'Unione, ha concluso il Puffo da quel palco della Resistenza.
Giusto, viriamo un po’ più a destra e oltre a Verdini, compriamoci Salvini.
(Alfredo Laurano)
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