Noto, sempre più spesso, che alcuni amici, senza chiedersi perché
o per come, pubblicano, a ruota libera, post di dubbia provenienza. Curiosi,
bizzarri, stravaganti, spesso incredibili e sensazionali. Creati per colpire,
studiati per sorprendere, spaventare, sconvolgere.
Molte volte, più sono incredibili, più sono bufale. Ma non danno
latte e mozzarella.
Sono semplicemente falsi, inventati, verosimili, ma non veri o
parzialmente veri. E fanno presa sulla fiducia della brava gente,
sull'ingenuità e sulla buona fede di chi non vede la malizia, l’inganno, la
facile tendenza a strumentalizzare.
Condividere
un articolo, una vignetta o una semplice battuta vuol dire condividerne il
senso e il suo significato. Diventa espressione del nostro pensiero, un nostro
giudizio, una nostra presa di posizione, in ogni campo.
Il paradosso
è dietro l’angolo, perché farsi coglionare?
Le bufale sul web sono tantissime, perfino una notizia incompleta
o manomessa o surrettiziamente raccontata può esserlo.
E’ bene sapere o ricordare che questo genere “di falsi” che
spopola sul web, senza controllo e senza vergogna, serve a generare traffico e
tanti click sui siti che li pubblicano. Un modo per guadagnare soldi con la
pubblicità che vi appare e che subito si apre.
Il principio è quello di sfruttare la curiosità e, il più delle
volte, la morbosità delle persone, le stesse che si nutrono di programmi Tv e
di riviste di gossip, alla Signorini, che trattano di Vip, veline, Isole e
grandi fratelli, santi nostrani, sacre apparizioni e condottieri da salotto.
E allora vai
con gravidanze, bugie, tradimenti e titoli d’assalto: “Eccezionale, da non
credere…E’ davvero incinta! …Notizie shock…Guarda cos'è successo a…Incredibile
avventura di….
Poi ci sono i siti specializzati in nefandezza e spazzatura
digitale che pubblicano “notizie” ben selezionate, alterate e adattate a un
certo scopo, per suscitare insani sentimenti.
Le confezionano ad hoc, con una robusta patina di sdegno, con
tutti i crismi della veridicità e quasi su misura, per colpevolizzare qualcuno,
un diverso, un popolo, un’etnia e, di conseguenza, seminare odio, razzismo,
intolleranza. E' puro terrorismo mediatico.
Sono i
peggiori, orientano le menti, convincono gli indecisi e sono responsabili di
tante reazioni volgari, feroci e socialmente pericolose e di scatenare cumuli
di rabbia repressa.
Però, sono
tossiche, più virali di un’epidemia di varicella e fanno molti danni, al
cervello e alla coscienza.
Proviamo, qualche volta, a verificarne l’attendibilità, prima di
ospitarle tra le nostre pagine. A trovare un minimo riscontro prima di
diffonderle, altrimenti diventiamo complici e correi di imbecillità. E non ci
facciamo proprio una gran bella figura.
Un po' di
precauzione e di buon senso sono eticamente obbligatori.
28 gennaio 2015 (Alfredo Laurano)
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