Nelle prime elezioni del dopoguerra (1948),
l’astensionismo era praticamente inesistente. Gli italiani, usciti dalla guerra
, avevano voglia di recuperare la libertà politica repressa dal fascismo e di
godere di quel diritto-dovere che la nuova costituzione garantiva. Votavano il 93%
degli aventi diritto.
Alla fine degli anni '70, cresce il numero
dei partiti - che spesso formano cartelli elettorali eterogenei, pur di vincere
le elezioni - e comincia a crescere anche quello degli astenuti e delle schede bianche.
La
sfiducia degli elettori aumenta progressivamente, anche per la questione morale
sollevata da Berlinguer, che denuncia la corruzione dei partiti, che cambiano
pelle, si alleano, si trasformano e perdono fascino e identità certa agli occhi
dei cittadini. .
Il fenomeno prosegue negli anni, di
elezione in elezione, fino ad arrivare alle attuali percentuali: il 43% di
italiani si schifa o se ne fotte della politica e, fra astenuti, schede bianche
o nulle, non esprime il proprio voto, rinuncia a scegliere e a un diritto.
Come ho scritto l’altro giorno, segue l’insegna
di Celestino V nell’antinferno dantesco o, più semplicemente, rimane alla
finestra a osservare ciò che gli altri decidono. “Non c’è nessuno che mi
rappresenti”….e poi so’ tutti uguali!” E’
l’alibi più gettonato.
Questo atteggiamento rinunciatario è anche
effetto della deideologizzazione da diverso tempo in atto - ormai hanno
convinto quasi tutti che credere in qualcosa è una bestemmia e una vergogna o è
come credere alla Befana o alle leggende - che suggerisce ai partiti più populisti
e trasversali di parlare per slogan, e con toni forti e persuasivi, direttamente
alla pancia e non alla testa dei cittadini che, di conseguenza, sono portati a
ragionare secondo bisogni e necessità.
E’ la logica dell’opportunismo e della
convenienza, quella che ha partorito e diffuso il "Razzi pensiero":
"Amico mio...fatti i cazzi tuoi, senti a me..."
In
molti che ancora votano, non c’è più fidelizzazione o convinzione. Si oscilla e
si cambia ogni volta, tra spericolati salti di sponda o di corsia. Ciò spiega anche
perché molti scelgono due ore prima, o quasi in cabina, dove mettere la croce!
Comunque, a quest’ultime elezioni europee
di tre giorni fa, sono stati ben 23 milioni e duecentoventimila i non votanti,
su 48 milioni di aventi diritto!!
Quanti, cioè, sono i voti sommati insieme
di PD, Cinque Stelle, Forza Italia e Lega nord o come se non avesse votato l’intera
Lombardia, il Lazio, la Campania e la Calabria.
Forse qualcuno ha dimenticato che fino a
settanta anni fa non si poteva parlare, decidere e votare! La guerra e il
fascismo oggi sembrano lontani
Mi fa un po’ senso!
28 maggio 2014 (Alfredo Laurano)
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