Altre decine di migranti affogati nel Mare
Nostrum. E abbiamo appena visto i corpi incastrati, seduti o abbracciati in
fondo al mare, di un disastro precedente.
Quasi trecento minatori sepolti nel crollo
della miniera turca, perché obbligati a lavorare in condizioni crudeli e
disumane, pur di (far) conseguire il massimo profitto.
Stragi continue di operai, annunciate e
ricorrenti, in fabbriche e cantieri.
Tante,
troppe stragi di innocenti.
Mentre papa Francesco parla di storie che ci
fanno piangere e vergognare:
“esseri umani, nostri fratelli, spinti dalla volontà di vivere e lavorare in pace, affrontano viaggi massacranti e subiscono ricatti, torture e soprusi di ogni genere, per finire a volte a morire nel deserto o in fondo al mare", un coraggioso consigliere personale di Erdogan, tale Yusuf Yerkel, prende a calci un giovane manifestante turco, già a terra, attorniato da due soldati che lo avevano immobilizzato.
“esseri umani, nostri fratelli, spinti dalla volontà di vivere e lavorare in pace, affrontano viaggi massacranti e subiscono ricatti, torture e soprusi di ogni genere, per finire a volte a morire nel deserto o in fondo al mare", un coraggioso consigliere personale di Erdogan, tale Yusuf Yerkel, prende a calci un giovane manifestante turco, già a terra, attorniato da due soldati che lo avevano immobilizzato.
Ma ci sarà mai una strage di politici e di
capitalisti?
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