Un monumento per ricordare il dramma delle migrazioni è stato
inaugurato da Papa Francesco in piazza San Pietro in occasione della 105esima
giornata del migrante.
Si tratta di una zattera in bronzo e argilla dell'artista canadese
Timothy Schmalz con a bordo riprodotti 140 migranti di varie epoche e luoghi,
dagli indigeni sudamericani, agli ebrei perseguitati dal nazismo, fino agli
africani che fuggono la fame e la guerra.
“È un gruppo di migranti di varie culture e diversi periodi
storici", ha spiegato il Pontefice all'Angelus, "ho voluto questa
opera artistica qui in piazza San Pietro, affinché ricordi a tutti la sfida
evangelica dell'accoglienza".
L'opera sarà poi collocata in Vaticano.
“Angels Unwares”, realizzata a grandezza naturale, raffigura appunto un
gruppo di migranti e rifugiati, provenienti da diversi contesti culturali e
razziali e anche da diversi periodi storici. Sono messi vicini, stretti, spalla
a spalla, in piedi su una zattera, coi volti segnati dal dramma della fuga, del
pericolo, del futuro incerto. All’interno di questa folla eterogenea di
persone, spiccano al centro le ali di un angelo, come a suggerire la presenza
del sacro tra di loro.
Inevitabilmente, ho letto, su vari siti e pagine di social, commenti
assurdi e deliranti contro l’opera - “monumento agli spacciatori, a stupratori
e accattoni; in pratica è un monumento agli scafisti; favoreggiamento
all’immigrazione clandestina – e contro lo stesso Francesco: “speriamo che
affondi con papa Francesco dentro; maledetto argentino; l’anticristo; il
giorno che
morirà farò un party; sto papa è marcio dentro…..
Qualcuno spieghi a questi barbari razzisti e incivili, incapaci di
capire ma di suscitare guerriglie retoriche, insane e inconcludenti - il
significato di un'opera altamente simbolica, rappresentativa di una avvilente condizione
umana e di una terribile realtà storica.
Fate pena. (Alfredo Laurano)
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