lunedì 30 settembre 2019

MONUMENTO AL MIGRANTE /1870


Un monumento per ricordare il dramma delle migrazioni è stato inaugurato da Papa Francesco in piazza San Pietro in occasione della 105esima giornata del migrante.
Si tratta di una zattera in bronzo e argilla dell'artista canadese Timothy Schmalz con a bordo riprodotti 140 migranti di varie epoche e luoghi, dagli indigeni sudamericani, agli ebrei perseguitati dal nazismo, fino agli africani che fuggono la fame e la guerra.
“È un gruppo di migranti di varie culture e diversi periodi storici", ha spiegato il Pontefice all'Angelus, "ho voluto questa opera artistica qui in piazza San Pietro, affinché ricordi a tutti la sfida evangelica dell'accoglienza".
L'opera sarà poi collocata in Vaticano.
“Angels Unwares”, realizzata a grandezza naturale, raffigura appunto un gruppo di migranti e rifugiati, provenienti da diversi contesti culturali e razziali e anche da diversi periodi storici. Sono messi vicini, stretti, spalla a spalla, in piedi su una zattera, coi volti segnati dal dramma della fuga, del pericolo, del futuro incerto. All’interno di questa folla eterogenea di persone, spiccano al centro le ali di un angelo, come a suggerire la presenza del sacro tra di loro.

Inevitabilmente, ho letto, su vari siti e pagine di social, commenti assurdi e deliranti contro l’opera - “monumento agli spacciatori, a stupratori e accattoni; in pratica è un monumento agli scafisti; favoreggiamento all’immigrazione clandestina – e contro lo stesso Francesco: “speriamo che affondi con papa Francesco dentro; maledetto argentino; l’anticristo; il giorno che morirà farò un party; sto papa è marcio dentro…..
Qualcuno spieghi a questi barbari razzisti e incivili, incapaci di capire ma di suscitare guerriglie retoriche, insane e inconcludenti - il significato di un'opera altamente simbolica, rappresentativa di una avvilente condizione umana e di una terribile realtà storica.
Fate pena. (Alfredo Laurano)


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