Hanno azionato la leva d’emergenza del bus per puro divertimento e, quando l’autista si è alzato per ripristinare il sistema, in otto lo hanno accerchiato e pestato a sangue, con calci e pugni, fino a farlo svenire.
Aggredire una persona di 52 anni, che già fa un lavoro
difficile, stressante e usurante, come l’autista di autobus in una città
caotica come Roma, è qualcosa di ignobile e schifoso!
E quando questo avviene
ad opera di una banda di bulli delinquenti e minorenni, che non fanno un cazzo
dalla mattina alla sera e pensano di giocare con le persone e le cose, per
vincere la noia e per dare un senso alla loro misera e inutile esistenza, è
qualcosa di peggio, di vergognoso e di infame, al colmo della vigliaccheria.
La via del degrado sociale e morale, come quella che oggi si
percorre in ogni direzione, segnala la sempre più insana tendenza da parte di
molti, soprattutto giovani - magari “fatti, fumati e bevuti” quanto basta - a violare
la legalità, la dignità e il rispetto per gli altri, per il significato del lavoro
e per le più elementari norme della convivenza civile
Questi bastardi ragazzini - che non sono migranti o
extracomunitari - riuniti in quelle che con eccessiva indulgenza si definiscono
baby gang, sono i futuri o potenziali criminali di domani: rozzi, incivili, cattivi
e ignoranti: troppo spesso, il riflesso dei propri genitori, incapaci e
menefreghisti.
Sono escrementi della società e vanno spazzati via con
punizioni esemplari e definitive.
Poi, eventualmente, rieducati insieme ai propri
procreatori.
21 settembre 2019 (Alfredo Laurano)
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