In attesa
del giudizio della Cassazione, previsto per i 7 febbraio prossimo, oggi Ladispoli
ha intitolato il Centro Polifunzionale di via Yvon de Begnac a Marco Vannini. Un
luogo che da quest’anno sarà dedicato esclusivamente ad attività musicali, teatrali
e culturali in genere e frequentato soprattutto da giovani, sul palco e in
platea.
Da giovani
ragazzi, come era Marco, fino a quando l’ignobile famiglia della sua fidanzata
ha deciso di non farlo crescere, di non farlo diventare uomo maturo.
Fino a
quando ha deciso, per incredibile leggerezza e colpa grave, di lasciarlo morire
dissanguato, tra atroci sofferenze. Come fosse un gioco, tragico e incredibile,
in una presunta vasca - senza barchette e paperelle, ma con un’arma vera che
casualmente spara - come quello che, sembra, fosse cominciato per trastullo e
curiosità.
Non sappiamo
se avrà finalmente giustizia, ma, intanto, il suo nome spicca sulla facciata di
un teatro, come spesso accade per grandi artisti e personaggi di fama mondiale.
Lui non lo
era, se non per la sua famiglia, i suoi amici e i tanti che gli volevano bene.
Era solo un semplice ragazzo, sano, buono, sensibile e ricco di valori, che
aveva diritto di vivere, di sognare, di sperare, di essere amato, soprattutto
dai suoi provati genitori.
Questa
lodevole iniziativa non li risarcisce e non li appaga nel grande dolore, ma
esprime vicinanza e sostegno e contribuisce a mantenere vivo il ricordo di
Marco, “figlio di tutti”.
E’ una
concreta testimonianza dell’affetto della città di Ladispoli nei confronti dei
suoi cari, anche da parte dei tantissimi che cercano e chiedono a gran voce giustizia
e verità.
16 settembre
2019 (Alfredo Laurano)
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