Quello che, in questi giorni
di governo appena nato, ha scatenato gli insulti, le offese e l’ironia volgare
dei tanti leoni da tastiera che infestano i social, non è stata, per esempio,
la nomina di Di Maio agli Esteri, dall’alto delle sue segrete competenze, o la
patetica figura di Berlusconi accompagnato dalle sue due badanti, Suor Gelmini
e la botulinica Bernini, ma la figura popolare e paciosa di Teresa Bellanova
all’Agricoltura.
La neo-ministra, che ha
cominciato a lavorare nei campi a quattordici anni, che ha difeso i braccianti
quando lei stessa lo era, che nella Cgil si è battuta a lungo per contrastare
il caporalato, ha avuto l’ardire di presentarsi al giuramento al Quirinale con
un abito in organza e chiffon con piccole balze, in un bel blu elettrico,
perfetto per la sua rotonda silhouette.
E poi, altra gravissima colpa
che ha scatenato gli attacchi dagli hater: ha solo la licenza media.
"Quelli che non hanno
argomenti fanno così, ti attaccano sul vestito, le scarpe, i capelli e il peso
- scrive Laura Boldrini rivolgendosi
direttamente a Bellanova - Si accaniscono sul corpo pensando di farti
soffrire, ma forse non hanno idea di che persona sei e quale sia la tua
tempra".
In questa palude di meschinità
e volgarità gratuita, figura ad esempio lo sgradevole affondo di Daniele
Capezzone, già segretario dei Radicali, già portavoce del Popolo della Libertà
e girovago questuante della politica italiana, che ancora blatera e respira,
anche nei talk: "Carnevale? Halloween?", scrive in un tweet, ma la
sua ironia gli si ritorce contro.
In tanti hanno replicato
esprimendo solidarietà alla nuova ministra e in poche ore è diventato virale
anche l'hashtag #qualcosadiblu.
L’inutile ominide Capezzone,
umiliato e offeso come merita, denuncia di aver ricevuto minacce di morte dopo
il suo tweet, mentre la solidarietà nei confronti della Teresa non fa che
crescere: le inviano messaggi di sostegno tanti politici di ogni schieramento.
"Ha dimostrato impegno e
competenza fin dalla più giovane età -
il commento di Mara Carfagna di Forza Italia - “Si vergogni chi la insulta
per l'abito, l'aspetto e il titolo di studio".
Teresa – donna serena,
determinata e tosta – non risponde a queste provocazioni, ha alle spalle una
bellissima storia, ricca di impegno e di visione. Quanti possono dire
altrettanto?"
Tanti illustri titolati, in
Parlamento e fuori, potrebbero giusto portarle la borsa o, al massimo,
allacciarle le scarpe.
8 settembre 2019 (Alfredo
Laurano)
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