Chissà
se prima o poi qualcuno ci spiegherà il senso della spettacolare cena, che si è
tenuta a Roma, poche sere fa, nella Lanterna panoramica progettata da Fuksas, sul
terrazzo del prestigioso palazzo dell’Ex Unione Militare a via Tomacelli. Prezzo
non proprio popolare: seimila euro a testa per risotto, champagne e poco altro.
Una serata benefica? Forse.
Un evento carico di significato particolare sul piano politico? Tutti dicono di no.
Una
rimpatriata di multi-vip amanti del gourmet? Può darsi.
Intorno
alle tavole imbandite, ridondanti di politici trasversali, quotati imprenditori,
avvocati, esponenti delle istituzioni e magistrati, Annalisa Chirico ha
organizzato la cena annuale della sua associazione "Fino a prova
contraria", con l'intento dichiarato di riunire sotto la cupola di vetro
molti nomi del garantismo più spinto.
Fra
i 250 partecipanti gourmand, Elena Boschi, Bonifazi, Marco Carrai e tanti altri
renziani, molti di Forza Italia, Cairo, Tronchetti Provera, Luca Cordero di
Montezemolo, Giuliano Amato e il solito Briatore, ma anche un Salvini - “onorato
di essere stato invitato” - disinvolto, senza felpa, senza divise: eppure erano
nel terrazzo dello stabile dell’ex Unione Militare!
Avvicinamento,
confronto, trattative, ipotesi di possibili accordi sottobanco fra avversari e
antagonisti?
Chissà: a me viene in mente il detto “Consiglio di volpi, strage di galline”.
Anche
perché tutti invitati, tranne i Cinque Stelle. Perché?
Forse
per preparare uno scenario post eventuale crisi di governo, sotto forma di
ulteriore patto di sopravvivenza tra Lega, renziani e berlusconiani?
Ma non chiamatelo inciucio,
sarebbe solo un accordo di super garanzia.
18 gennaio 2018 (Alfredo
Laurano)
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