Di
chi sono questi intelligenti versi? Questa soave filastrocca che si rifà a
quella della befana, che oggi festeggiamo?
Sono
del “poeta” leghista Massimo Asquini, assessore comunale alla Sicurezza del
comune di Monfalcone, che l’ha fatta girare sui social.
L’opposizione
ne ha chiesto le dimissioni, segnalando la cosa al questore e al prefetto.
Mentre
l'interessato si difendeva - "non c'è nulla di offensivo, è quello che
tutti gli italiani pensano. E' uno scherzo in tema con la leggerezza del giorno
della Befana" - il vicesindaco, sempre leghista, della vicina Trieste si
vantava di aver buttato via abiti, piumini e coperte, forse lasciati solo per
pochi minuti da un senzatetto, che faceva “pulizia”: due esemplari iniziative
xenofobe degli amministratori del Friuli Venezia Giulia.
Infatti,
non ci ha pensato due volte il compare legaiolo Paolo Polidori, che, in nome
della tolleranza zero e nelle vesti di un "normale cittadino che ha a
cuore il decoro della sua città” - come ha spiegato in un post sul suo profilo
Facebook (poi rimosso) - li ha raccolti e buttati, con soddisfazione (ha
scritto), nel cassonetto, presumendo fossero abbandonati.
In
risposta a questa azione da squadrista pulitore è arriva però la solidarietà
dei triestini. Nella serata, quando il termometro era sceso vicino allo zero,
alcuni cittadini hanno portato in via Carducci, la via centrale dove il
clochard si era rifugiato, una serie di coperte, maglioni e un cartone per
esprimere solidarietà all'uomo.
C’era
scritto: "Caro amico, speriamo che questa notte tu soffra meno il freddo.
Ti chiediamo scusa a nome della città di Trieste. Ps. In caso di mancato
ritiro, non gettare nulla, provvederemo al recupero entro domani, grazie".
Avrà
capito il ligio e attento vicesindaco? (Alfredo Laurano)
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