Si è concluso ieri il 3° Summer Music Camp di
Ladispoli - partito il primo luglio - con il bel concerto finale dell’Orchestra
giovanile Massimo Freccia, diretta dal maestro Massimo Bacci: un progetto
fortemente innovativo che permette a giovani artisti di crescere e di
condividere esperienze sinfoniche della grande musica.
Nella prima parte, pomeridiana, sono state
eseguite musiche di Vivaldi, Schubert e Saint-Saens, soliste la violista Clara
Costa e la violoncellista Rebecca Ciogli.
Nella seconda, alle ventuno, il celebre concerto
in Mi minore per violino e orchestra di Mendelssohn, solista Chiara Ascenzo, il
concerto n. 5 in La magg. di Mozart, solista Clara Mariotti, il concerto in La
min. per violino e archi di Bach, solista Beatrice Di Marziantonio, il concerto
di Sibelius op. 47 e quello per flauto di Reinecke op. 287, solisti,
rispettivamente, Giorgio Galli e Michele Forese.
Tutti brani impegnativi che i giovani
concertisti hanno interpretato con professionalità, unita ad una fresca e
solida musicalità che non smette mai di sorprendere.
L’intenso impegno quotidiano, lo studio
continuo e la passione di ciascuno - che porta anche a trascrivere, in proprio
(come ha fatto in pochissimo tempo il giovanissimo flautista Forese), tante irreperibili
pagine di bella musica - non poteva aver risultati più sorprendenti, in
repertori quanto mai difficili.
Resta il successo di una grande operazione
culturale che dà lustro alla città di Ladispoli e appaga il sogno del maestro
Freccia, cui è ispirata l’Associazione, e di sua moglie Nena, che è sempre stato
quello di rendere fruibile a tutti, ed in particolar modo alle giovani
generazioni, il messaggio universale della musica, ambasciatrice ineguagliabile
delle più belle pagine sentimentali dell’uomo, come ha sottolineato, in più
occasioni, il maestro Bacci.
Nonostante il caldo opprimente, un pubblico
attento e interessato, ha riempito la Sala Polifunzionale di via De Begnac, accompagnando
le varie esecuzioni con scroscianti applausi.
Questi giovani musicisti li meritano tutti.
Anche se non richiamano centinaia di migliaia
di persone negli stadi.
(Alfredo Laurano)
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