Mentre ancora si discute sul "Aiutiamoli a casa
loro", di Renzi nelle vesti improvvisate di Salvini, continuano gli arrivi
nel Sud Italia.
La nave di Medici senza Frontiere, con 935 migranti a bordo,
è attraccata a Salerno: 793 uomini. 125 donne (di cui sette in gravidanza e una
in travaglio e 16 minori, di cui due neonati). Durante lo sbarco una donna
nigeriana ha intonato un canto di preghiera del suo Paese che ha suscitato
l'emozione dei presenti, con l'applauso dei migranti, dei soccorritori e di
tutti i presenti sul molo.
A Vibo Valentia è attraccata la nave di Save the Children con
550 persone.
Al porto di Crotone, una nave con bandiera norvegese, con a
bordo 1.200 persone.
Domani sono già previsti altri arrivi: 620 migranti a Bari,
900 a Corigliano Calabro.
Effettuate le operazioni di sbarco, di identificazione e
assistenza, i migranti dovranno poi essere smistati in varie parti d’Italia.
Intanto, secondo fonti Ue, nonostante le questioni sollevate
dall'Italia su dove portare i migranti salvati in mare, i ministri degli Esteri
dell'Unione europea nella loro riunione di lunedì non dovrebbero modificare le relative
regole. Come dire: aiutateli a casa vostra!
Cioè, ancora una volta, se ne fotteranno alla grande.
Però quelli
che stanno a Quarto Oggiaro e hanno a che fare con questi signori di colore,
magari se ne fregano meno di me.
Io me ne
sbatto proprio dei migranti, ne arrivino quanti ne vogliono. Ho 74 anni, tra
qualche anno sarò morto, ma che cazzo me ne fotte a me degli immigrati?"
Una posizione politicamente discutibile e moralmente volgare
che, pur squarciando il velo di tanta ipocrisia, avvilisce soprattutto lo sforzo
e il coraggio di tanti volontari, offende chi si impegna a soccorrere,
assistere e curare, insulta chi si prodiga per salvare vite umane.
Razzismo, strafottenza e fiero menefreghismo di mezza collina
bergamasca: continuiamo a diffonderlo in TV, a piene mani.
Anche se lo stesso personaggio ha aggiunto: “Non invitatemi più, questi discorsi politici mi hanno
rotto i coglioni in un modo pazzesco e io devo andare a cena".
15 luglio 2017 (Alfredo Laurano)
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