Ladri, corrotti, delinquenti e criminali: ma
non chiamateli mafiosi, potrebbero offendersi e, magari, querelarvi.
Buzzi, Carminati e una folta schiera (46
imputati) di mezzi politici, intrallazzatori e amministratori vari (del PD, del
PDL, dell’Ama) sono stati condannati, rispettivamente a 19 e 20 anni, per un totale
di oltre 500.
Ma è crollata l’accusa di associazione di mafia.
Lo hanno stabilito i giudici della X sezione penale di Roma, a conclusione del
processo a Mafia Capitale.
Dunque, esclusa quella di stampo mafioso, è
stata riconosciuta quella semplice, quella a delinquere, quella semplicemente
criminale: ah, beh, vuoi mettere, è tutta un’altra cosa… moralmente fa molta
differenza.
Nell'aula bunker di Rebibbia, si è ribadito quindi
che il sodalizio criminale che faceva capo a Massimo Carminati e a Salvatore
Buzzi non aveva saldi legami con esponenti della 'ndrangheta, della camorra o
della mafia classica, ma solo con i cosiddetti “mondi”: quello di sopra (quelli che contano, la politica, il Potere), quello di
sotto (i disperati, i poveracci e la manovalanza) e quello di mezzo, che sta
fra i due.
“Ci sono i vivi sopra, i morti sotto e noi in mezzo - aveva detto,
intercettato, Carminati tre anni fa - tra il mondo di sopra (quello della
politica) e quello di sotto (quello della criminalità), c'è un mondo in cui
tutti si incontrano, quello di mezzo, dove siamo noi, dove è anche possibile
che io mi trovi a cena con Berlusconi”.
Affaristi, faccendieri, alta finanza,
istituzioni, tutti a inseguire lo stesso obiettivo: la conquista del tesoro,
del bottino da spartire. Con la “corruzione capitale” e, preferibilmente, non
con la violenza, perché la prima non fa rumore e passa quasi sempre inosservata.
“Me li
sto a comprà tutti!” - diceva ancora il boss, tra una mazzetta e l’altra.
È l’evoluzione della politica che si mette al
servizio della criminalità.
Ma senza indossare gli abiti mafiosi, quelli
che avrebbero portato forse al carcere duro, al 41 bis, alla esclusione dei
benefici di legge che, invece, in questo caso daranno sicuramente ai condannati
la possibilità di sconti di pena, di libertà anticipata, di lasciare le sbarre
molto prima del previsto.
Senza considerare, poi Appello e Cassazione.
(Alfredo Laurano)
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