Mi domando, anzi domando a Vittorio Feltri,
ma la patata cui si riferisce il titolo in prima pagina di “Libero” è proprio
quella di Virginia che “bolle” di fremiti d’amore o è quella che allude all’impicciata
e bollente soap opera alla romana, che cuoce in ricette varie, amare e
avvelenate, della giunta comunale?
Stando all’occhiello, “La vita agrodolce
della Raggi” - cioè quella privata e sentimentale - vale la prima
interpretazione, che pretende di giocare sull’ironia e sullo sberleffo, quando
invece è solo una volgare forma si sessismo e misoginia, tipica di certa stampa
e di certi personaggi che cercano di mantenere fama e protagonismo. Non fanno
informazione, ma producono insolente giornalettismo, a base di gossip e di
fumetti, e tuttavia creano opinione.
10 febbraio 2017 (Alfredo Laurano)
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