Potrebbe essere il titolo di una bella fiaba per
bambini, invece
è una reale storia per adulti siciliani.
Da circa un anno, nel
poco celebre comune di Aliminusa, un piccolo borgo di mille e un po’ d’anime
sulle Madonie, nel Palermitano, c’è una capra di nome Caterina che lavora come
giardiniera. E’ instancabile e puntuale, adora il suo mestiere, non timbra cartellini,
non va in ferie e non pretende straordinari, assicurazione e contributi.
Con buona pace del
vanesio Sgarbi, notoriamente odiato da tutta la categoria, la solerte Caterina
è una capra dello zoo contadino di Aliminusa che taglia (bruca) l’erba in tutti
gli spazi verdi comunali - parchi, giardini, siepi e cigli stradali - e quando
è in difficoltà si fa aiutare da una quindicina di pecore, anch’esse dello
stesso zoo.
Savini, alla notizia, dirà che rubano il
lavoro agli italiani, come già fanno extracomunitari e clandestini.
In ogni caso, la capretta giardiniera, che
clandestina non è, perché ha il permesso di soggiorno a vita e quello di
brucare a piacimento, è incoraggiata e sostenuta dal sindaco del paese madonita
che, grazie a quella dipendente quadrupede, risparmia cinquemila euro all’anno.
“Abbiamo la capacità di utilizzare al
meglio quanto di buono la tradizione contadina di questa terra ci ha
lasciato'', commenta con un certo orgoglio.
A guidare capra e pecore è un operatore
ecologico, dipendente del Comune. Lui spazza l’asfalto, loro puliscono i prati
e il risultato è che non ci sono erbacce, spazi incolti e degradati e qualche
euro in più nelle casse comunali.
Una trovata singolare che all'inizio ha
creato polemiche e battaglie politiche in consiglio da parte dell’opposizione
ma, di fronte al risparmio di denaro pubblico e alla qualità del lavoro, la
minoranza ha accettato l’atipica assunzione.
(Alfredo Laurano)
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