Un incidente meccanico, un errore di
calcolo e di equilibrio, una metafora casuale, un segno del destino? O una
caduta profetica, anche se quella vera c’è già stata con il referendum
costituzionale del 4 dicembre scorso?
Al Carnevale di Follonica (Grosseto),
la parte superiore di un carro allegorico che ospitava il grande manichino di
Renzi, con una maschera di Paolo Gentiloni, seduto su una tartaruga, si è
staccata durante la prima giornata della festa, travolgendo alcune persone.
Cinque i feriti, uno dei quali, piuttosto grave, è rimasto sotto la figura
crollata dal carro.
Tragedia sfiorata, quindi, mentre si
accende anche la sfida fra le varie maschere di renziani e minoranze interne
del PD, su leadership e data del voto, con il rischio scissione che diventa
sempre più concreto.
A settanta giorni dal referendum, dopo
settimane di incertezze, di nervosismo, di logoramento, di annunci e di
smentite, Renzi, in assenza di strategie precise e convinte, prova a rialzarsi,
in tutti i sensi, e decide di provare una mossa per sparigliare: congresso
lampo anticipato, primarie a fine aprile ed elezioni a giugno, anche se ciò
appare quasi impossibile, dati i tempi congressuali, dell’omologazione dei
sistemi elettorali per Camera e il Senato e di scioglimento delle stesse.
Oggi, alla “sfilata” della direzione
del partito, qualcosa accadrà e probabilmente il Matteo rialzato metterà sul
tavolo le sue dimissioni da segretario per andare al confronto anticipato, da
molti richiesto, ma secondo il suo programma.
I pretendenti candidati alla
successione, Emiliano, Rossi, Speranza e Orlando scaldano i motori dei loro
“carri”, variopinti ma poco allegorici.
L’attuale premier provvisorio
Gentiloni, sempre più che riservato e invisibile, è avvertito.
Stia pure sereno, il Carnevale
continua.
13 febbraio 2017 (Alfredo Laurano)
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