lunedì 18 novembre 2013

RISATE STONATE


Capisco che un politico, un governatore di regione debba avere contatti, anche cortesi, con gli industriali. Fa parte del gioco e della  “ragion di stato”.
Capisco che tali rapporti sono utili e necessari a discutere e risolvere  problemi di lavoro e di inquinamento ambientale, e che più sono amichevoli, più possono produrre risultati. 
Capisco, anche, che l’Ilva è una realtà industriale e occupazionale molto complessa con cui è difficile confrontarsi: da una parte bisogna tutelare l’interesse dei lavoratori che rischiano di ritrovarsi in mezzo alla  strada, con le proprie famiglie, dall’altra la necessità di adeguare gli impianti per l’abbattimento delle sostanze inquinanti. Serve una buona e distesa mediazione politica.
Se c'è una persona in Italia, capace di mettere in sicurezza l'Ilva e contemporaneamente conservare i ventimila posti di lavoro, questa persona è sicuramente Vendola.
Una persona che ha sempre fatto battaglie per il lavoro e cercato provvedimenti normativi per la salute dei lavoratori.

Ma non so perché o per come, stavolta Nichi ha sbagliato.
Non ha commesso un reato, ma si è macchiato di una grave responsabilità morale nei confronti dei cittadini, degli operai, di tutti quelli che lo hanno sempre stimato e delle idee che rappresenta e porta avanti.
Ha fatto una stupida telefonata, tre anni fa, che oggi ha compromesso la sua immagine di uomo di sinistra, puro e coerente, sensibile ai temi dell’ecologia e dell’inquinamento ambientale. Che fa dimenticare tutto quel che di buono ha fatto fino ad oggi per Taranto e per la Puglia (continui monitoraggi sulle sostanze inquinanti, negli allevamenti e sulla popolazione, limiti stringenti su valori antidiossina, potenziamento dell’Arpa…).

Una banale telefonata al responsabile relazioni esterne dell’Ilva a cui racconta, ridendo, di averlo  visto in un filmato strappare il microfono, con “scatto felino” a un giornalista che, meschino, cercava di intervistare Riva sulle morti per tumore.
Risate, forse di circostanza, ma stonate e fuori luogo, soprattutto nei confronti dell’inviato e dell’argomento. Anche se aggiunge: “…con quella faccia da provocatore…gente che si improvvisa…per me che le ho fatte veramente le battaglie per la difesa della vita e della salute..”
Di fronte a un tale atto di arroganza, un uomo, che quelle “battaglie ha fatto”, avrebbe dovuto indignarsi, non ridere come un idiota.

Ma quello che colpisce è il tono troppo ossequioso e compiacente e la quasi sudditanza nei confronti del potere economico dell’Ilva.
Quasi una captatio benevolentiae, politicamente grave per uno che, ancorchè mediatore, rappresenta la Sinistra e i suoi valori.

Una telefonata, a volte, distrugge una vita o una reputazione, anche se, in un vecchio spot della Tim, la vita la salvava!
16 novembre 2013                                                    AlfredoLaurano                                                                                                                                           
                              


Nessun commento:

Posta un commento