Che cos’è la Destra, che cos’è la
Sinistra?” cantava Gaber con sottile ironia.
Non credo esista una definizione assoluta
ed esauriente di Sinistra.
Per me è, innanzitutto, il contrario
dell’indifferenza. Ricordando Gramsci.
E’ una condizione dello spirito e della
ragione che nasce dalla propria formazione morale e culturale e si realizza in
una spinta ideologica - oggi, da molti avidi, “pragmatici” fautori
dell’edonismo mercantile, relegata a rango di vetusta parolaccia da bordello -
verso quei valori universali, come uguaglianza, giustizia, diritti e libertà,
che tutti conoscono, ma che non tutti rispettano e condividono.
Vuol dire guardare il mondo dalla parte dei
più deboli, degli emarginati e degli invisibili, senza differenze di classi, di
lingua, di religione, di sesso, di razza e di colore.
Vuol dire battersi per abolire le distanze economiche create dalla
società e dal capitalismo, il cui potere favorisce forti squilibri sociali e
inevitabili discriminazioni.
Vuol dire odiare soprusi e privilegi e
mettere sempre la persona, e non il liberismo e il suo dio mercato, al centro
delle cose, rispettando le diversità degli individui
“Da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i
sui bisogni” (K. Marx).
Vuol dire, infine, confrontarsi sempre con il proprio
egoismo e con la propria coscienza, credere nell’umanità e riconoscere a tutti
il diritto all’esistenza e alla dignità.
Il sogno è di sinistra!
Il bagno è sempre…in fondo…a
destra
9 novembre 2013
AlfredoLaurano
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