Ma liberaci dal male...
Dell'Isola di
Wight - quella che in Italia cantavano i Dik Dik - all’isola del trash. Dal
festival della grande musica rock, a quello dell’intrigo, del vergognoso letamaio
sentimentale e sessestista, a cielo aperto.
La metamorfosi
è stata incredibile. Sempre isole, ma di altro arcipelago e di ben altro
significato culturale.
E io me la son
persa! Ora è purtroppo finita, almeno per quest’anno.
Temptation
Island, reality legato a filo doppio con Maria De Filippi - una delle acclamate
regine del trash - che vede protagonisti volti già ammirati in altre sue
trasmissioni, tipo la demenziale “Uomini e Donne”, è uno dei programmi più
squallidi che siano mai stati inventati e trasmessi. Ennesimo accumulo di
spazzatura televisiva, i cui autori andrebbero internati e privati dei diritti
più elementari.
Perché al
peggio non c'è mai fine. Anche se, come scriveva Calvino, il meglio che ci si
può aspettare è di evitare il peggio.
Varie coppie di
uomini e donne vengono separate in diverse aree di una isola, in modo che non
possano avere contatti tra loro. Maschi con maschi, femmine con femmine. In tot
settimane, ogni gruppo, avrà alloggi regali, pranzi e cene luculliane, musica e
divertimento e tante tentazioni. Ad un certo punto, entrano in scena i vari
corteggiatori che dovrebbero tentare i singoli partecipanti e così misurando il
loro grado di fedeltà.
Questi
"intrusi" sono, guarda caso, tutti belli: maschi aitanti e muscolosi
e donne prosperose che andranno a "stuzzicare" le varie fazioni.
Manco uno bruttarello, con le rughe o
la pancetta, o una la cellulite e le tette in ritirata.
Ogni settimana
i membri delle rispettive coppie vengono chiamati nel poetico “falò”, per far
vedere dei filmati sul rispettivo partner e farsi un'idea sulle decisioni da
prendere nell'ultimo falò, al termine dei 21 giorni: dovranno scegliere se
continuare o interrompere la loro storia d'amore.
Insicurezze,
ansie, gelosie, sensazione di essere incompresi, tra litigi, gelosie, frasi
melense e nuovi amori. Il tutto, ovviamente, orchestrato in modo finto e
prevedibile. Alle fine, cedono quasi tutti al tradimento. Forse questo, ammesso
che lo abbia, è il messaggio che si vuol far passare.
Temptation
Island è un programma pattumiera, senza senso, senza contenuto, che rischia di
provocare un vuoto cerebrale e di creare dipendenza in chi lo guarda. Siamo al
massimo, nell’epica della tv trash.
È peggio del
Grande Fratello, di Uomini e Donne e pure dell’Isola dei Famosi e bidonate simili.
Una squallida
normalità tragicomica, il trionfo del cosiddetto sestessismo, dove tutti fanno
finta di essere se stessi.
1° agosto 2019
(Alfredo Laurano)
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