giovedì 8 agosto 2019

LAPIDI DELLA VERGOGNA


Di passaggio a Pesaro per una breve visita, a Piazza del Popolo, la principale della città, proprio di fronte alla sede del Comune, abbiamo notato fogli e pezzi di giornali sparsi a terra che non “svolazzavano”, anzi, erano incastonati nel marciapiede.
L’idea a monte è: murare col cemento, ad imperitura memoria sul selciato di piazza, alcuni giornali dell’era fascista.
Li chiamano “Fogli Fossili“ e sono stati realizzati in ceramica, secondo un progetto del 2008, da studenti liceali, in collaborazione con insegnanti e Amministrazioni locali.
Si tratta di documenti che testimoniano storie di esclusione e di emarginazione, di vite spezzate, di famiglie sconvolte e di quotidianità, annientate dalle disposizioni di legge dell’epoca del duce.
Sono partiti da un documento del 15 luglio 1938, meglio noto come il “Manifesto degli scienziati razzisti”, poi il giornale locale L’ORA e infine un documento inedito del 16 agosto dello stesso anno, il “Censimento degli ebrei” sul territorio della Provincia. E ancora altri articoli, parti di provvedimenti “in difesa della razza”, divieti di celebrazione dei matrimoni da parte della Prefettura di Pesaro, prescrizioni per i campi di concentramento e per le località di internamento dalla questura.
Il Resto del Carlino del 3 settembre, dello stesso anno, che riportava a tutta pagina il varo delle leggi razziali che discriminavano gli ebrei dalle scuole è sembrato tra gli esempi migliori per rappresentare l’infamia.
Quei titoli e quegli articoli incastonati tra i sampietrini possono così essere giustamente calpestati, odiati e invisi da tutti i passanti di quella grande piazza, a Pesaro. Sono accettati anche sputi ben mirati. 
Disprezzarli e consumarli con i nostri piedi, è un invito a non dimenticare quella vergogna e a manifestare lo sdegno, soprattutto, delle nuove generazioni verso la negazione di ogni forma di discriminazione.
8 agosto 2019 (Alfredo Laurano)

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